martedì, giugno 30, 2009

IMPRESAMIA.IT-CONSUMI - Lombardia: boom della filiera corta


I dati emergono da una ricerca commissionata dalla direzione Agricoltura della Regione Lombardia.
In Lombardia, sono 6500, pari all'11% del totale, le aziende agricole attrezzate per vendere direttamente i propri prodotti. Si tratta di un fenomeno in continua crescita, tant'è che nel 2005 erano 3400. I dati, presentati il 24 giugno in occasione del seminario "La vendita diretta in Lombardia", emergono da una ricerca commissionata dalla direzione Agricoltura della Regione Lombardia.Nell'incontro è stato fatto il punto sulla cosiddetta "filiera corta", un fenomeno che sta riscontrando sempre maggior interesse e successo tra i produttori e i consumatori."Queste statistiche, ha detto l'assessore Luca Daniel Ferrazzi, rappresentano un segnale chiaro di una tendenza in atto negli ultimi anni, quella di un ritorno a un rapporto diretto tra agricoltore e consumatore. I nostri agricoltori offrono, attraverso modalità diverse, i loro prodotti, cogliendo un'interessante opportunità imprenditoriale e dando al tempo stesso ai lombardi una nuova e valida alternativa per la propria spesa quotidiana".Secondo la ricerca, a praticare maggiormente la vendita diretta sono le aziende agricole medio-piccole, con una superficie inferiore ai 20 ettari (61%) e con una conduzione quasi esclusivamente famigliare. Per il 27% delle aziende che la praticano, inoltre, rappresenta l'esclusiva modalità di conferimento dei propri prodotti. Il 44% delle aziende attrezzate vende senza intermediari a supermercati e negozi locali, il 43% partecipa a sagre e feste di paese, il 14% ai mercati contadini, mentre il commercio online è per ora praticato nell'8% dei casi. Il 54% delle aziende, poi, è in grado di etichettare e vendere prodotti con un proprio marchio o logo. Il 39% delle aziende che fa vendita diretta commercializza latte, burro e formaggi, il 37% vino e prodotti florovivaistici.Il 24% vende ortaggi, il 22% miele e altri prodotti dell'apicoltura, il 20% frutta, il 19% carne e il 15% salumi."Regione Lombardia, ha aggiunto Ferrazzi, sta contribuendo a rendere attuabili diversi percorsi di filiera corta, partendo dai Comuni e coinvolgendo l'organizzazione di mercati contadini nel rispetto di regole certe. La filiera corta, ha concluso l'assessore Ferrazzi, ha inoltre il vantaggio di poter promuovere al meglio il binomio prodotto-territorio. Una situazione ideale per un'agricoltura come quella lombarda, che sa affiancare a produzioni tipiche fornite su larga scala da un'industria agroalimentare moderna ed efficiente, anche centinaia di piccole realtà, che hanno in questo modo un'opportunità per ricavarsi il proprio spazio offrendo prodotti legati alla stagionalità e al territorio d'origine".

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