martedì, giugno 30, 2009

IMPRESAMIA.IT-CRISI - Arriva lo scudo fiscale di Tremonti


Dai capitali che rientreranno dall'estero il Governo si aspetta un'aliquota del 5-8%
La norma sarà introdotta come emendamento al decreto legge approvato venerdì scorso in Consiglio dei ministri. Lo scudo fiscale, cioè l'operazione per per far rientrare in Italia i capitali all'estero, voluto dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti (nella foto) è in attesa del parere delle Autorità europee per essere inserito nell'articolo 12 del decretone estivo con le nuove norme sul contrasto ai paradisi fiscali. L'articolo citato punta a prevenire e reprimere i fenomeni di illecito trasferimento da e verso l'estero da parte di persone fisiche, enti non commerciali e società semplici fiscalmente residenti in Italia. Lo scudo fiscale rientra nell'azione di contrasto contro i paradisi fiscali e il segreto bancario, sempre più necessaria in vista del dopo-crisi.Altre volte il Governo ha adottato lo scudo fiscale (nel 2001 e 2003) ma questa volta si sta pensando a incentivare la misura: chi chi aderirà non sarà più punibile per vari reati tributari e societari evitando ogni accertamento successivo da parte del Fisco. In passato lo scudo ha fatto emergere circa 50 miliardi di euro con aliquota del 2,5% e un incasso di 2 miliardi di euro. Con questa terza manovra, il Governo si aspetta un'aliquota fra il 5-8% dai capitali che saranno riportati in Italia: infatti, la novità è che non basterà denunciare di avere dei capitali nascosti all'estero. Questo per avere un incasso maggiore, a detta del Governo che sta studiando altre clausole come il reinvestimento dei fondi nelle imprese o la sottoscrizione di titoli pubblici il cui ricavato sarebbe destinato al finanziamento dell'economia reale.I capitali italiani all'estero dovrebbero ammontare a circa 550 miliardi di euro, di cui 300 nella sola Svizzera.

Nessun commento: