mercoledì, settembre 30, 2009

Premio Siani, vince il fumetto dedicato a Don Peppe Diana

Napoli, 23 settembre 2009 - La Round Robin editrice e l'associazione daSud si sono aggiudicate l'edizione 2009 del Premio Siani con il fumetto Don Peppe Diana, per amore del mio popolo dedicato alla figura del sacerdote ucciso dalla camorra quindici anni fa. Alla premiazione hanno preso parte gli autori Raffaele Lupoli, anche curatore della collana Libeccio, dedicata alle storie dei personaggi che hanno fatto la storia dell'antimafia, e Francesco Matteuzzi, sceneggiatore. Nella stessa occasione la Round Robin ha dato l'annuncio ufficiale di aver messo già in cantiere le prossime graphic novel, dedicate al giornalista Pippo Fava e I Siciliani, Lollò Cartisano e i sequestri di persona nella Locride, Giancarlo Siani e la ricostruzione post terremoto in Campania e a Natale De Grazia e le navi dei veleni.

Riportiamo di seguito le motivazioni del premio:

"Chi è Don Peppe ?" "Sono io" . Risponde Don Peppe Diana al killer che gli spara alle 7.30 del mattino del 19 marzo 1994 nella sagrestia della Chiesa di San Nicola a Casal di Principe. Nella terra di Francesco Schiavone, detto "Sandokan", Don Peppe combatte con i poveri e semplici strumenti di un prete di provincia la sua guerra impari contro la cultura camorrista della sopraffazione e della violenza. Promotore del Documento "Per amore del mio popolo", firmato dai parroci della Forania e diffuso nel Natale del 1991 in tutte le Chiese della zona. Animatore per i giovani di mille iniziative; Scout tra gli scout. La sua eredità raccolta dal Comitato Don Peppe Diana. 40.000 persone a ricordarlo il 19 marzo 2009, affianco ai genitori, Jolanda e Gennaro. Il Cardinale Sepe che indossa, in Cattedrale, la sua stola. Oggi un cartello indica Casal di Principe come città nativa di Don Peppe Diana e nasce una cooperativa per lavorare in aree confiscate "sulle terre di Don Peppe Diana". Il fumetto racconta la sua storia e l'eredità che ha lasciato sul territorio, senza trascurare i tentativi di delegittimare la sua figura dopo l'omicidio. "Don Peppino era un prete e basta. Semplicemente un uomo di Chiesa, come ebbe modo di ribadire, quando lo etichettavano sbrigativamente quale prete anticamorra" - scrive Luigi Ciotti. Gli autori e i disegnatori hanno dato vita ad un quadro fedele, anche dal punto di vista visivo, di fatti, luoghi e personaggi, dando anche ampio risalto ai ricordi di parenti e conoscenti, alla ricerca iconografica ed all'approfondimento giornalistico.

Nessun commento: