sabato, giugno 30, 2012

contraccezione e obiezione di coscienza


Contraccezione e obiezione di coscienza.
Di notte o nei week end, se la donna ha bisogno della pillola del giorno dopo, deve cercarla negli unici posti, dove è disponibile un medico: i pronti soccorsi degli ospedali o la guardia medica.
E’ proprio li, nei pronti soccorsi, che l’obiezione di coscienza si è diffusa tanto che in alcune città è diventato impossibile trovare un medico disposto a prescrivere la pillola del giorno dopo o ha praticare un aborto.
E’ il trionfo della buona coscienza giusto?
No sbagliato!
E’ il trionfo di un apparato politico colossale contro l’affettività, le emozioni e la libertà di ogni singola donna, è la frontiera, l’ultimo baluardo a difesa della morale sessuale cattolica.
Nei pronti soccorsi l’ostilità verso i laici si chiama: obiezione di coscienza ed è una barriera ottusa che travolge Il diritto delle donne a seguire il cuore e ha soddisfare le proprie emozioni, il diritto a disobbedire alla morale sessuale cattolica, il diritto a credere in valori etici superiori ai divieti della morale.
Inoltre le donne hanno altri diritti, quello a essere assistite dagli ospedali, ad avere una propria opinione sulla contraccezione, a non voler una gravidanza indesiderata, ad avere una propria opinione sullo stato giuridico dell’embrione.
Solo la chiesa cattolica ritiene che un ovulo, fecondato da poche ore debba avere gli stessi diritti della persona nata, alle donne sia lecito avere un’altra opinione, quella dell’organizzazione mondiale della sanità, o dei paesi dell’Europa settentrionale che rispettano la donna molto di più dell’ovulo appena fecondato.
Inoltre, le donne hanno il diritto ha gestire i propri sentimenti e la propria sessualità, seguendo i valori che vogliono. Non sono designate ha “farsi imporre” i valori dalla chiesa cattolica.
Ai pronti soccorsi l’ostilità contro le donne laiche, emancipate e responsabili si chiama obiezione di coscienza, ma nel paese, la maggioranza politica che ha governato l’Italia, ha sempre espresso un’ostilità diffusa, sotterranea, strisciante contro tutto ciò che è laico.
I laici sono considerati subordinati ai valori della morale; devono accettarli, ci pensa la maggioranza politica ha imporre, con la forza della legge, le regole della morale cattolica.
Ogni volta che i laici esprimono un’opinione e manifestano un’emozione e chiedono riconoscimento di un diritto, scatta la repressione contro la loro richiesta.
I laici rivendicano un diritto, esprimono un’opinione, creano un valore; quello delle donne consapevoli emancipate e responsabili che evitano gravidanze indesiderate con la pillola, per la chiesa non è un valore positivo ma è un peccato, la politica cosa fa?
La politica costringe le donne libere dai vincoli della morale cattolica, a chiedere la pillola del giorno dopo proprio ai difensori di quella morale.
Definire “sadica” l’azione di certi politici, rende l’idea?
I gay con le loro legittime aspettative di costituirsi famiglie legalmente riconosciute e a non subire violenza perchè gay; esprimono  un valore, ma la chiesa li definisce con mille termini spregiativi e la politica cosa fa?
La politica della maggioranza governativa è incapace di esprimere una sua linea autonoma sui diritti individuali, è molto più semplice per i politici assecondare la chiesa, non perché ne condivide i valori, la moralità dei politici è sotto gli occhi di tutti, ma per ragioni opportunistiche. (Da quella parte sta il potere.)
I nostri politici se fossero autenticamente democratici, non avrebbero ignorato le centinaia di voci, che dalla società e dalle associazioni laiche, suggerivano idee e valori, per una legge sulla fine della vita più rispettosa delle opinioni di tutti gli Italiani.
L’obiezione di coscienza non dovrebbe essere un problema “drammatico” se fosse vissuto in un ambiente di reciproco rispetto per tutte le opinioni.
Il guaio è che il blocco granitico della chiesa e i suoi politici esprimono un potere il cui scopo è: difendere la morale sessuale cattolica, né più né meno.
Una figura politica all’interno delle Asl, un uomo messo lì da un partito politico, dispone le assunzioni dei medici, con quale criterio lo farà?
E’ ragionevole pensare a un patto di scambio?
Ti assumo, veglierò sulla tua carriera, ma devi darmi qualcosa.
Sono lontano dalla realtà con quest’affermazione?
E’ una realtà tutta Italiana: i partiti s’impadroniscono di un settore produttivo, per farlo diventare un loro feudo.
Quel settore cessa di svolgere il compito che le è proprio e diventa espressione politica di quel partito, esempio: la rai, i suoi canali ci propinano i programmi improntati al colore politico del partito che dirige quel canale, così in certe ore del giorno rai 2 e rai 1 sembrano succursali di radio Maria, rai 3 sembra che parli ancora il linguaggio del vecchio partito comunista.
Le ASL guidate dai partiti vicino alla chiesa, “guarda caso”, sono proprio quelle che hanno il maggior numero di medici obiettore di coscienza.
Chissà perché!
Le donne che s’imbattano nei medici obiettori di coscienza si trovano di fronte un potere “granitico” e cinico che è strutturato per sopprimere la loro libertà, le donne emancipate rappresentano un pericolo, per quel potere: dimostrano che c’è vita e felicità oltre le ristrette regole della morale sessuale cattolica.

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