Email.it,
Fastweb,
Gmail,
Hotmail-MSN,
Kataweb,
Libero-Wind-Iol,
TelecomItalia,
Tiscali,
Yahoo.
Il campione preso in considerazione è stato di 408.137 aziende. Come potete osservare dal grafico, la percentuale di aziende con indirizzo "free" è ancora abbastanza rilevante (21%) ma in netta diminuzione rispetto a Febbraio 2007 (32%).
Ancora molto diffusa l'anomalia (con un ritorno d'immagine piuttosto basso) di aziende con dominio "proprietario" (www.azienda.it), ma con indirizzo email "free" (es: nomeazienda@libero.it), che si attesta al 9,8% del totale degli indirizzi free).
Molta incidenza sui risultati di questa statistica è data dalla presenza dei "liberi professionisti" nel campione delle imprese esaminate.
Le anagrafiche prese in esame sono state quelle di 45.240 liberi professionisti.
Le categorie analizzate sono state: commercialisti, architetti, avvocati, notai, geometri, medici, ingegneri, consulenti del lavoro e consulenti aziendali.
Da segnalare come dato ulteriore, l'"abitudine" abbastanza diffusa (e decisamente criticabile) di condividere un indirizzo email (di norma "free") tra due o più professionisti (8% del campione).
Questi due dati dimostrano, probabilmente, una certa resistenza "fisiologica" da parte della categoria dei Liberi Professionisti a considerare la posta elettronica, ed in generale il Web, come una opportunità di crescita e di miglioramento, vedendola ancora come una "ineluttabile" necessità.
Redazione Bancomail.it
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