La mia lettera aperta contro la proposta razzista del Ministro Maroni di raccogliere le impronte digitali ai bambini Rom e Sinti, ha suscitato l'ira funesta dell'on. Alessandro Pagano che non ha tollerato le critiche alla sua posizione decisamente favorevole a tale sconcertante proposta. Ed ecco un comunicato, pubblicato sul suo sito oltre che nell'edizione di ieri del quotidiano "La Sicilia", col quale l'on. Pagano afferma che "la schedatura e le impronte digitali sono atti di buon senso che vogliono tutti gli italiani" (me escluso!), per poi lasciarsi andare ad affettuose considerazioni su quella "lettera intrisa di rancore e odio del signor Bonfanti", accusandomi di "superficialità, malafede e arroganza". Sperando di non far ulteriormente esasperare la collera dell'on. Pagano, mi accingo nuovamente (la libertà di pensiero non è stata ancora abrogata) ad esaminare talune sue affermazioni. Per giustificare le impronte digitali ai (soli) bambini Rom, l'on. Pagano fa riferimento alla Francia ove "la legge impone il censimento con le impronte digitali per tutti gli immigrati che chiedono visti o permessi di soggiorno". Ma cosa c'entra l'immigrazione? Stiamo parlando di bambini nati in Italia e stanziali nel nostro Paese (in Italia si stima che siano 45.000 i Rom di antico insediamento, di questi circa l'80% è cittadino italiano, il restante 20% è costituito da persone provenienti dai paesi dell'Est Europa); inoltre i Rom sono una nazione ma non hanno nè stato nè territorio. Subito dopo porta come esempio il Regno Unito: "in Gran Bretagna si sta studiando una banca dati del Dna contro la criminalità". Ma cosa c'entra la criminalità (ed il Dna)? Una cosa è schedare i criminali autori di delitti e giudicati da un Tribunale per questo, al fine di impedirne la fuga o per latri motivi di giustizia; altra cosa è schedare con le impronte tutti i bambini non perché autori di fatti illeciti (esiste il Tribunale dei Minori) ma solo perché di etnia Rom! Un'assurdità mettere le due cose sullo stesso piano, al di là delle implicazioni etiche e del rispetto dei diritti dei minori. Checché ne dica l'on. Pagano, l'ordine del Ministro Maroni ai Prefetti di prendere le impronte ai bimbi Rom ha suscitato un coro di proteste in tutta Europa: "Siamo estremamente preoccupati per la proposta" perchè "avendo come unico oggetto la minoranza Rom può essere chiaramente definita discriminatoria", dichiarano Doudou Diene, relatore speciale dell'ONU sulle forme contemporanee di razzismo, Gay McDougall, relatore per le minoranze e Jorge Bustamante, relatore per i diritti degli immigrati. I tre esperti delle Nazioni Unite, inoltre, esprimono preoccupazione per i politici italiani che attribuiscono alla comunità Rom la paternità della maggior parte dei crimini: "Siamo poi costernati per i discorsi aggressivi e discriminatori pronunciati da alcuni leader politici, ministri inclusi, nel riferirsi alla comunità Rom. Associando esplicitamente i Rom alla criminalità (come fa anche l'on. Pagano, nda) e chiedendo l'immediato smantellamento dei campi nomadi nel Paese, questi politici hanno creato un ambiente generale di ostilità, antagonismo e stigmatizzazione". Addirittura, come avviene nei Paesi in cui la democrazia vacilla o è deficitaria, l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) ha deciso di inviare i suoi ispettori – guidati dal diplomatico Andrzej Mirga - in missione in Italia per indagare sulla situazione dei Rom e dei Sinti. Questo, però, l'on. Pagano non lo dice, indaffarato com'è a difendere ed elogiare ogni e qualsiasi iniziativa del Governo del piduista Berlusconi, giacché è grazie alla personale decisione di Silvio che Pagano è stato "nominato" (non eletto con preferenze) in Parlamento (e ne deve dunque essere grato)... Dall'estero, poi, questa politica razzista e xenofoba inaugurata da Berlusconi e dai suoi è giudicata, giustamente, come pericolosa ed inaccettabile. Il quotidiano spagnolo El Pais pubblica lo scorso 9 luglio un editoriale dedicato alle impronte ai bambini Rom dall'eloquente titolo "Il censimento delle vergogna": per la stampa iberica non si tratta "solo di un provvedimento xenofobo ma, in modo più grave dello sfruttamento della xenofobia per sviluppare il razzismo e viceversa". In conclusione, consiglio all'onorevole di leggere l'editoriale di " Famiglia Cristina" - che da quando ha accusato di razzismo Maroni ed il Governo Berlusconi, per Pagano " più che un periodico cattolico sembra quasi l'organo ufficiale di Rifondazione Comunista" (sic!) – n. 27 dello scorso 6 luglio; mi limito a riportarne alcuni stralci qui di seguito (testo integrale sul sito www.famigliacristiana.it): Silenzio assordante contro l'indecente proposta di Maroni Prima però le impronte dei parlamentari e dei figli
"Alla prima prova d'esame i ministri "cattolici" del Governo del Cavaliere escono bocciati, senza appello. Per loro la dignità dell'uomo vale zero. Il principio della responsabilità di proteggere (cioè, il riconoscimento dell'unità della famiglia umana e l'attenzione per la dignità di ogni uomo e donna), ampiamente illustrato da papa Benedetto XVI all'Onu, è carta straccia. Nessuno che abbia alzato il dito a contrastare Maroni e l'indecente proposta razzista di prendere le impronte digitali ai bambini rom. Non stupisce, invece, il silenzio della nuova presidente della Commissione per l'infanzia, Alessandra Mussolini... perché le schedature etniche e religiose fanno parte del Dna familiare e, finalmente, tornano a essere patrimonio di Governo. Non sappiamo cosa ne pensi Berlusconi: permetterebbe che agenti di polizia prendessero le impronte dei suoi figli o dei suoi nipotini? (...) Oggi, con le impronte digitali, uno Stato di polizia mostra il volto più feroce a piccoli rom, che pur sono cittadini italiani. Perché non c'è la stessa ostinazione nel combattere la criminalità vera in vaste aree del Paese? Rende meno, forse, politicamente? Ma c'è di più. Stiamo assistendo al crepuscolo della giustizia e alla nascita di un diritto penale straordinario per gli stranieri poveri. (...) Quanto alle impronte, se vogliamo prenderle, cominciamo dai nostri figli; ancor meglio, dai parlamentari: i cittadini saprebbero chi lavora e chi marina, e anche chi fa il furbo, votando al posto di un altro. L'affossa "pianisti" sarebbe l'unico "lodo" gradito agli italiani". Ennio Bonfanti www.enniobonfanti.it
Approfondimenti Per le vignette di questo articolo, un grazie a: |
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