A volte viene quasi da credere che in Italia ci sia un complotto contro le assicurazioni auto dirette, quelle che ti fanno risparmiare un sacco di soldi sulla Rc auto.
Si fa per dire, di fronte a certe sciocchezze è meglio buttarla sul ridere.
Ma una cosa è certa: contro certe compagnie che fanno risparmiare, come la storica Telefono Rosso di proprietà della Royal Bank of Scotland o la nuova ConTe.it del gruppo britannico Admiral di Cardiff, i giudizi negativi su servizio clienti e tariffe ormai sono solo qualunquismo. Luoghi comuni da bar del tipo: “a ssistenza in caso di incidente scarsissima ”, “guidatori neopatentati alla larga”, “li chiami e non ti rispondono mai”, “mi hanno chiuso il telefono” e via banalizzando.
Spesso, chi si lancia in questo genere di alquanto ignoranti confronti fra assicurazioni tradizionali e internet, cita a fondamento un qualche rapporto delle associazioni consumatori, che da anni si scagliano contro il mondo delle assicurazioni.
Ma… c'è un ma. Mentre le associazioni dei consumatori fanno il loro lavoro e si pongono a difesa dei diritti del cittadino, denunciando dati alla mano (spesso a ragione e di solito in modo imparziale) un intero sistema, chi invece ne sfrutta i rapporti, magari facendo “astuti” copia-incolla di numeri e frasi in essi pubblicati sfrutta la situazione a favore delle compagnie tradizionali. E a danno degli automobilisti assicurati.
Qualche esempio? I neopatentati denunciano più sinistri e pagano tanto ovunque. Sempre che l'assicuratore rispetti le regole e assegni al giovane automobilista la classe 18esima come prescrive la legge. Telefono, internet, agenzia tradizionale, non fa nessuna differenza: il premio è quasi sempre alle stelle.
E il motivo è evidente: classe 18 a parte, più sei giovane e più è probabile (purtroppo!) che tu faccia un incidente, se non altro per inesperienza. L'unica differenza qui la possono certi agenti tradizionali, diciamo poco onesti, che a volte applicano classi uniche più basse contro la legge.
E poi il servizio: secondo quale logica, un'impiegata pagata (anche coi tuoi soldi) per stamparti polizza e contrassegno al computer oppure un tizio che ti suona il campanello di casa, uno di quelli “costretti” a venderti a tutti i costi insieme alla polizza Rc auto che ti serve quelle coperture per sinistri “della serie di tutto di più”, dovrebbero essere meglio di uno che ti risponde al telefono quando lo chiami tu e fa solo quello che gli chiedi?
A ragionarci un attimo, insomma, le cose diventano chiare. Di solito sono due tipi di persone a parlare male solo delle compagnie dirette: chi ha il solito amico assicuratore che gli fa il “trattamento di favore”, oppure chi parla, o scrive, senza capirci niente.
La soluzione? Non ascoltate nessuno. Telefonate, o andate sul sito della assicurazione internet e chiedete un preventivo. Perché è vero che si risparmia, e non poco.
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