[Comunicato Stampa LAV Sicilia]
CACCIA. LEGGE AMMAZZA-CINGHIALI, LA LAV: NO ALLA TRASFORMAZIONE DEI PARCHI IN RISERVE DI CACCIA
Per gli animalisti dietro i toni allarmistici di una presunta "emergenza cinghiali" ci sono i "furbetti" (non del quartierino ma del parco) che cercano il pretesto per sparare nelle aree protette siciliane
"Vigileremo affinché il controllo dei cinghiali non divenga un facile escamotage per dare il via libera alle carabine ed alle doppiette di centinaia di cacciatori nei Parchi e riserve siciliani, avviando una 'nuova politica' sulla fauna fatta a suon di fucilate". Così la LAV interviene nel dibattito scaturito dopo la pubblicazione, nell'ultima gazzetta ufficiale, della leggina "ammazza-cinghiali" votata all'unanimità dall'Assemblea regionale siciliana con un "inciucio filovenatorio" stigmatizzato dall'Associazione animalista nel suo sito web www.lavsicilia.it.
"E' evidente che molti "furbetti" (non del quartierino ma dei parchi) - dichiara Ennio Bonfanti, responsabile regionale "fauna" della LAV Sicilia - sono già pronti ad invocare la nuova leggina - il cui articolato è stato pesantemente censurato dal Commissario dello Stato per gravi vizi di costituzionalità - fomentando con toni allarmistici una presunta "emergenza cinghiali", che si vorrebbe usare quale
pretesto per sparare nelle aree protette siciliane. Ogni tentativo del genere - o la già preannunciata intenzione di applicare la legge contro conigli ed altri animali in altri parchi e riserve - troverà la ferma opposizione della LAV, pronta ad adire le vie legali per garantire il rispetto delle norme a tutela della fauna e delle aree protette".
Per la LAV, inoltre, destano perplessità le dichiarazioni rilasciate dai vertici del Parco delle Madonne e l'avvio di corsi per decine di cacciatori assoldati per uccidere la fauna: "Da mesi la principale preoccupazione dell'Ente Parco e di certi amministratori comunali madoniti è quella di trovare a tutti i costi il modo di far sparare dentro l'area protetta – prosegue Bonfanti -. Fino a quando le aree naturali verranno gestite in questo modo e da soggetti professionalmente e culturalmente inadeguati ad affrontare i temi della conservazione della natura, per la fauna siciliana ci saranno sempre e solo piombo e morte".
Palermo, 25.11.2008
www.lavsicilia.it
Per gli animalisti dietro i toni allarmistici di una presunta "emergenza cinghiali" ci sono i "furbetti" (non del quartierino ma del parco) che cercano il pretesto per sparare nelle aree protette siciliane
"Vigileremo affinché il controllo dei cinghiali non divenga un facile escamotage per dare il via libera alle carabine ed alle doppiette di centinaia di cacciatori nei Parchi e riserve siciliani, avviando una 'nuova politica' sulla fauna fatta a suon di fucilate". Così la LAV interviene nel dibattito scaturito dopo la pubblicazione, nell'ultima gazzetta ufficiale, della leggina "ammazza-cinghiali" votata all'unanimità dall'Assemblea regionale siciliana con un "inciucio filovenatorio" stigmatizzato dall'Associazione animalista nel suo sito web www.lavsicilia.it.
"E' evidente che molti "furbetti" (non del quartierino ma dei parchi) - dichiara Ennio Bonfanti, responsabile regionale "fauna" della LAV Sicilia - sono già pronti ad invocare la nuova leggina - il cui articolato è stato pesantemente censurato dal Commissario dello Stato per gravi vizi di costituzionalità - fomentando con toni allarmistici una presunta "emergenza cinghiali", che si vorrebbe usare quale
pretesto per sparare nelle aree protette siciliane. Ogni tentativo del genere - o la già preannunciata intenzione di applicare la legge contro conigli ed altri animali in altri parchi e riserve - troverà la ferma opposizione della LAV, pronta ad adire le vie legali per garantire il rispetto delle norme a tutela della fauna e delle aree protette".
Per la LAV, inoltre, destano perplessità le dichiarazioni rilasciate dai vertici del Parco delle Madonne e l'avvio di corsi per decine di cacciatori assoldati per uccidere la fauna: "Da mesi la principale preoccupazione dell'Ente Parco e di certi amministratori comunali madoniti è quella di trovare a tutti i costi il modo di far sparare dentro l'area protetta – prosegue Bonfanti -. Fino a quando le aree naturali verranno gestite in questo modo e da soggetti professionalmente e culturalmente inadeguati ad affrontare i temi della conservazione della natura, per la fauna siciliana ci saranno sempre e solo piombo e morte".
Palermo, 25.11.2008
www.lavsicilia.it
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