Appello della Tavola della pace - Per la pace in Medio Oriente
Fermare la guerra a Gaza è un obiettivo possibile.
Dobbiamo fare la nostra scelta.
Complici della guerra o costruttori di pace?
Perugia, 6 gennaio 2009 - La Tavola della pace ha diffuso oggi unoappello per la pace in Medio Oriente che ha già raccolto un primogruppo di importanti adesioni. Nel presentarlo alla stampa, FlavioLotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, ha dichiaratoquanto segue:
"Fermare la guerra a Gaza non è un obiettivo impossibile. Ma deveimmediatamente entrare in campo il Terzo: la comunità internazionale, l´Onu, l´Europa, un gruppo di stati al di sopra delle parti.
Lavorare perché questo accada, chiederlo a gran voce, oggi, domani,incessantemente, è compito di tutti e di ciascuno.
Per questo dobbiamo fare la nostra scelta: essere complici dellaguerra o costruttori di pace.
Stare in silenzio o rompere il silenzio. Stare alla finestra o usciredi casa.
Questo documento non è solo un appello per l´immediato cessate ilfuoco. E´ un invito a reagire alle stragi che stanno scorrendo sotto i nostri occhi con un nuovo modo di pensare e un rinnovato impegno dipace, di lungo periodo. Questa ennesima battaglia poteva e dovevaessere evitata e non abbiamo fatto abbastanza per impedirla.
Lo offriamo come base per la costruzione di una "Coalizione italianaper la pace in Medio Oriente", basata in ciascuna delle città in cuiviviamo, composta da organizzazioni, enti e persone determinate nonsolo ad ottenere la fine immediata della guerra a Gaza e del lanciodei missili di Hamas ma ad impegnarsi in modo nuovo per la fine dellatragedia mediorientale (e se possibile di tutte le guerre), per ilrispetto dei diritti umani e della legalità internazionale.
Ci sono molte cose da fare insieme. Chi non si è ancora rassegnato si faccia avanti, facendo quello che può."
***
Appello della Tavola della pace
Quanti bambini, quante donne, quanti innocenti dovranno essere ancorauccisi prima che qualcuno decida di intervenire e di fermare questomassacro? Quanti morti ci dovranno essere ancora prima che qualcunoabbia il coraggio di dire basta?
Vergogna! Quanto sta accadendo è vergognoso. Vergognoso è il silenziodell´Italia e del mondo. Vergognosa è l´inazione dei governi europei edel resto del mondo che dovevano impedire questa escalation.Vergognoso è il veto con cui gli Stati Uniti ancora una volta stannoparalizzando le Nazioni Unite. Vergogna!
Niente può giustificare un bagno di sangue. Nessuna teoriadell´autodifesa può farlo. Nessuno può rivendicare il diritto dicompiere una simile strage di bambini, giovani, donne e anziani senzasubire la condanna della comunità internazionale. Nessuno puòarrogarsi il diritto di infliggere una simile punizione collettiva adun milione e mezzo di persone. Nessuno può permettersi di violareimpunemente la Carta delle Nazioni Unite, la legalità e il dirittointernazionale dei diritti umani.
Tutto questo è inaccettabile. Inaccettabile è il lancio dei missili diHamas contro Israele. Inaccettabile è la guerra scatenata da Israelecontro Gaza. Inaccettabile è l´assedio israeliano della Striscia di Gaza. Inaccettabile è la continuazione dell´occupazione israeliana deiterritori palestinesi.. Inaccettabili sono le minacce di distruzionedello Stato di Israele. Inaccettabili sono le violenze, le umiliazionie le immense sofferenze quotidiane inflitte ai palestinesi e lacostante violazione dei fondamentali diritti umani. Inaccettabile è il nuovo muro costruito sulla terra palestinese. Inaccettabile è ilsilenzio e l´inazione irresponsabile dell´Onu, dell´Europa edell´Italia.
La continuazione di questo dramma è una tragedia per tutti. La piùlunga della storia moderna. Nessuno può chiamarsi fuori. Siamo tutticoinvolti. Tutti corresponsabili. Questa guerra non sta uccidendo solocentinaia di persone ma anche le nostre coscienze e la nostra umanità. Il nostro silenzio corrode la nostra dignità.
Complici della guerra o costruttori di pace? Dobbiamo fare la nostrascelta. Altre opzioni non ci sono.
Di fronte a queste atrocità, dobbiamo innanzitutto cambiare il modo di pensare. Non ha alcun senso schierarsi con gli uni contro gli altri.Occorre trovare il modo per aiutare gli uni e gli altri ad usciredalla terrificante spirale di violenza che li sta brutalizzando. Anchela teoria dell´equidistanza è insensata perché nega la verità e falsala realtà. La vicinanza a tutte le vittime è il modo più giusto di cominciare a costruire la pace in tempo di guerra.
Dobbiamo uscire dalla cultura della guerra. E´ vecchia e fallimentare. Nessuna guerra ha mai messo fine alle guerre. La guerra puòraggiungere temporaneamente alcuni obiettivi ma finisce per creareproblemi più grandi di quelli che pretende di risolvere. Non c´ènessuna possibilità di risolvere i problemi dei palestinesi, diIsraele e del Medio Oriente attraverso l´uso della forza. La via della guerra è stata provata per sessant´anni senza successo. Anche il buonsenso suggerisce di tentare una strada completamente nuova.
Dobbiamo pensare e realizzare il Terzo. Non sarà possibile risolverela questione palestinese o mettere fine alle guerre del Medio Orientesenza l´intervento di un Terzo al di sopra delle parti. Oggi questoTerzo purtroppo non esiste. Il Consiglio di Sicurezza dell´Onu èancora paralizzato dal veto degli Stati Uniti. I governi europei sonodivisi e incapaci di sviluppare una politica estera comune. Ma questarealtà non è immutabile. Esserne consapevoli deve spingerci a lavorarecon ancora maggiore determinazione per pensare e realizzare il Terzodi cui abbiamo urgente bisogno.
Fermare la guerra non è un obiettivo impossibile. Le Nazioni Unitedevono cambiare, imporre l´immediato cessate il fuoco, soccorrere eproteggere la popolazione intrappolata nella Striscia di Gaza.L´Europa deve agire con decisione e coerenza per fermare questainutile strage e ridare finalmente la parola ad una politica nuova.Non può permettersi di sostenere una delle due parti. Deve avere unautentico ruolo conciliatore.
La guerra deve essere fermata ora. Non c´è più tempo per la vecchiapolitica, per la retorica, per gli appelli vuoti e inconcludenti. E´venuto il tempo di un impegno forte, autorevole e coraggiosodell´Italia, della comunità internazionale e di tutti i costruttori di pace per mettere definitivamente fine a questa e a tutte le altreguerre del Medio Oriente. Senza dimenticare il resto del mondo. Perquesto, dobbiamo fare la nostra scelta.
Giovani, donne, uomini, gruppi, associazioni, sindacati, enti locali,media, scuole, parrocchie, chiese, forze politiche: "a ciascuno difare qualcosa!"
Perugia, 6 gennaio 2009
Tavola della Pace, Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e idiritti umani, Acli, Arci, Articolo 21, Cgil, Pax Christi, Libera -Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Legambiente, Associazionedelle Ong italiane, Beati i Costruttori di pace, Emmaus Italia, CNCA,Gruppo Abele, Cipsi, Banca Etica, Volontari nel Mondo Focsiv, Centroper la pace Forlì/Cesena, Lega per i diritti e la liberazione deipopoli (prime adesioni, 6 gennaio 2009)
Le adesioni vanno indirizzate alla Tavola della pace
via della viola, 1 (06100) Perugia 075.5736890 - Fax 075.5739337 segreteria@perlapace..it - www.perlapace.it
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Ufficio Stampa Tavola della pace
Floriana Lenti 338/4770151
tel. +39 075 5734830 - Fax +39 075 5721234
stampa@perlapace.it - www.perlapace.it
mercoledì, gennaio 07, 2009
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