Vi segnalo un interessante articolo uscito su R2 Cultura di "La Repubblica" in merito all'ultimo lavoro della filosofa italiana Michela Marzano : "L'estensione del dominio della manipolazione"sottotitolo "dall'azienda alla vita privata" ed. Mondatori:
"La società in cui viviamo è dominata dai modelli del successo e della realizzazione personale. Il valore di ciascuno viene misurato in termini di «competenze» e «risultati», in una pericolosa sovrapposizione di vita professionale e privata, e sempre più spesso assistiamo all'estensione dei concetti peculiari del management aziendale alla dimensione più intima della nostra esistenza.
Sul lavoro ci vengono richiesti, al tempo stesso, autonomia e conformismo, spirito d'iniziativa e adesione totale alla mission. Ma quale autonomia può avere chi è libero nel modo di realizzare un obiettivo ma non ha alcuna voce in capitolo nella sua definizione? Per non parlare del fatto che, nel momento in cui gli obiettivi prefissati non sono raggiunti, vengono messe in discussione competenze e autonomia. Proprio dall'incoerenza di questi messaggi nasce, secondo Michela Marzano, il disagio della contemporaneità.
"La società in cui viviamo è dominata dai modelli del successo e della realizzazione personale. Il valore di ciascuno viene misurato in termini di «competenze» e «risultati», in una pericolosa sovrapposizione di vita professionale e privata, e sempre più spesso assistiamo all'estensione dei concetti peculiari del management aziendale alla dimensione più intima della nostra esistenza.
Sul lavoro ci vengono richiesti, al tempo stesso, autonomia e conformismo, spirito d'iniziativa e adesione totale alla mission. Ma quale autonomia può avere chi è libero nel modo di realizzare un obiettivo ma non ha alcuna voce in capitolo nella sua definizione? Per non parlare del fatto che, nel momento in cui gli obiettivi prefissati non sono raggiunti, vengono messe in discussione competenze e autonomia. Proprio dall'incoerenza di questi messaggi nasce, secondo Michela Marzano, il disagio della contemporaneità.
Questa sottile manipolazione spinge le persone a considerare se stesse come gli «imprenditori » di una piccola «azienda» che coincide con la propria vita, sempre in bilico tra un obbligatorio successo e il rischio del fallimento. Di qui il proliferare di teorie d'ispirazione manageriale sulla «gestione» della vita privata, dello stress, delle emozioni, dei rapporti familiari, sentimentali, sessuali.
Con questo radicale e feroce pamphlet sulle teorie di management oggi prevalenti e sulla loro estensione alla sfera della vita personale, Michela Marzano rivolge a ciascuno di noi un salutare invito all'esercizio dello spirito critico."
questo ed altri articoli di Sindacato, Lavoro, Cultura ecc sul mio blog: http://www.fimcat.blogspot.com/
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