MNLF: al Senato l’emendamento Saltamartini che prevede la chiusura delle parafarmacie
Il tentativo di cancellare le liberalizzazioni eliminando le parafarmacie prosegue. Lo si legge in una nota del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (MNLF) nella quale si spiega che in questi giorni viene discusso al Senato l’emendamento Saltamartini che prevede la chiusura delle parafarmacie mentre le farmacie cedono farmaci ansiolitici, antidepressivi, anticoagulanti, antinfiammatori e molti altri senza la dovuta presentazione della ricetta medica.Tale pratica, ormai diffusa su tutto il territorio nazionale - ricordano i liberi farmacisti - non ha niente a che vedere con i casi d’urgenza e necessità permessi da un apposito provvedimento del 2008, ma più semplicemente con il desiderio di sempre maggiori incassi, in pieno disprezzo delle più elementari norme di tutela della salute pubblica e dell’etica professionale. Le farmacie possono - viene sottolineato nella nota - nei casi di patologie croniche o al fine di non interrompere trattamenti terapeutici, consegnare farmaci senza la dovuta prescrizione medica, tale dispensazione deve essere però obbligatoriamente annotata in un registro che nella quasi totalità dei casi è completamente ignorato. Riprova ne è che la comunicazione dei dati relativi ai casi e alla tipologia del ricorso alla cessione dei farmaci senza ricetta previsti nei casi d’urgenza che doveva essere consegnata entro il dicembre del 2008 è slittata di un anno. (nota Min. Lavoro e salute 1/6/2009).Secondo il MNLF tale proroga è stata probabilmente concessa perché i dati da comunicare sono numericamente insignificanti in quanto poche farmacie all’atto della consegna del farmaco senza ricetta registrano l’operazione. Pochi i casi di reale urgenza e necessità, molti quelli di violazione delle disposizioni di legge: infatti, farmacisti laureati e abilitati che operano nelle parafarmacie non possono per legge dispensare farmaci con obbligo di ricetta, contemporaneamente altri farmacisti perché titolari di farmacia cedono gli stessi farmaci con la semplice richiesta verbale. Tale contraddizione non è più sopportabile e gli organismi competenti dovrebbero occuparsene con maggiore attenzione. Questi - secondo il MNLF - sono i problemi reali della distribuzione del farmaco, non le parafarmacie che al contrario sono una risorsa per i cittadini e la società italiana.
Il tentativo di cancellare le liberalizzazioni eliminando le parafarmacie prosegue. Lo si legge in una nota del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (MNLF) nella quale si spiega che in questi giorni viene discusso al Senato l’emendamento Saltamartini che prevede la chiusura delle parafarmacie mentre le farmacie cedono farmaci ansiolitici, antidepressivi, anticoagulanti, antinfiammatori e molti altri senza la dovuta presentazione della ricetta medica.Tale pratica, ormai diffusa su tutto il territorio nazionale - ricordano i liberi farmacisti - non ha niente a che vedere con i casi d’urgenza e necessità permessi da un apposito provvedimento del 2008, ma più semplicemente con il desiderio di sempre maggiori incassi, in pieno disprezzo delle più elementari norme di tutela della salute pubblica e dell’etica professionale. Le farmacie possono - viene sottolineato nella nota - nei casi di patologie croniche o al fine di non interrompere trattamenti terapeutici, consegnare farmaci senza la dovuta prescrizione medica, tale dispensazione deve essere però obbligatoriamente annotata in un registro che nella quasi totalità dei casi è completamente ignorato. Riprova ne è che la comunicazione dei dati relativi ai casi e alla tipologia del ricorso alla cessione dei farmaci senza ricetta previsti nei casi d’urgenza che doveva essere consegnata entro il dicembre del 2008 è slittata di un anno. (nota Min. Lavoro e salute 1/6/2009).Secondo il MNLF tale proroga è stata probabilmente concessa perché i dati da comunicare sono numericamente insignificanti in quanto poche farmacie all’atto della consegna del farmaco senza ricetta registrano l’operazione. Pochi i casi di reale urgenza e necessità, molti quelli di violazione delle disposizioni di legge: infatti, farmacisti laureati e abilitati che operano nelle parafarmacie non possono per legge dispensare farmaci con obbligo di ricetta, contemporaneamente altri farmacisti perché titolari di farmacia cedono gli stessi farmaci con la semplice richiesta verbale. Tale contraddizione non è più sopportabile e gli organismi competenti dovrebbero occuparsene con maggiore attenzione. Questi - secondo il MNLF - sono i problemi reali della distribuzione del farmaco, non le parafarmacie che al contrario sono una risorsa per i cittadini e la società italiana.
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