Giammaria: a Roma e nel Lazio è ancora in calo il piccolo commercio e il turismo
Le imprese sempre più in difficoltà e senza accesso al credito, rischiano di chiudere per sempre. Lo denuncia Valter Giammaria (nella foto), da due mesi presidente della Confesercenti di Roma e del Lazio in una nota - che pubblichiamo quì di seguito - nella quale fa un primo bilancio di questi ultimi mesi dopo la grave denuncia svolta all’Assemblea elettiva romana (meno 4 mila imprese nel 2008 e la prospettiva di veder sparire altre 6000 piccole imprese nel 2009 nel nostro territorio) e lo fa all’inizio di una stagione turistica che coincide con l’avvio dei saldi estivi, che come sappiamo sono stati anticipati al 4 luglio.La crisi: "I negozi di vicinato continuano a registrare variazioni tendenziali negative (-3,2%, che al netto dell’inflazione diventa un -4,4%) anche se di minore entità rispetto ai mesi passati. Nel dettaglio le piccole imprese hanno un calo nel comparto alimentare dell’1,1% e del 3,7% nel non alimentare.Da inizio d'anno (gennaio-aprile), le imprese del commercio al dettaglio con massimo 5dipendenti registrano un calo delle vendite del 4%. Guardando ai diversi gruppi di prodotti, nessuno in questi primiquattro mesi del 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008, ha visto un incremento delle vendite".Tutto questo accade mentre scende in modo forte il fatturato dell'industria italiana e “pensare – sottolinea nella nota Giammaria – che c’era chi diceva che il peggio era passato o critica la nostra denuncia per un eccessivo e ingiustificato allarmismo. Purtroppo siamo ancora all’interno della crisi finanziaria e dei consumi e la speculazione torna a far lievitare i prezzi del petrolio”.I saldi: “Anche i prossimi Saldi estivi, partono all’insegna della crisi. Le offerte – secondo il presidente della Confesercenti - non mancheranno e invitiamo i consumatori a cogliere l’occasione fidandosi degli esercizi di vicinato. Per le nostre aziende questa occasione è importante anche se non risolverà i problemi accumulati con le perdite dei mesi scorsi nell’ordine del 15/20%. Le nostre previsioni stimano un effetto saldi di breve durata che dovrebbero far registrare un più 5/10% rispetto allo scorso anno”.Circa i saldi, La Confesercenti di Roma e del Lazio sottolinea che questo è il secondo svolgimento dei saldi estivi dopo l’approvazione della nuova Legge Regionale che ne ha anticipato l’inizio di una settimana e modificato diversi elementi rispetto alla vecchia normativa.“Il continuo anticipare l’inizio di questa vendita speciale - segnala ancora Giammaria - he per sua propria natura è legata alle stagioni e non a situazioni contingenti o soggettive, rischia di snaturare il tipo di occasione oltre che creare ulteriore confusione nei consumatori”.Inoltre, secondo la Confesercenti, il mancato rispetto delle regole di questo tipo di vendita speciale, anticipato con sconti vari da molti esercizi (che stimiamo in un 15% delle attività) vanifica l’importanza di questo evento che deve essere riproposto con le giuste forme.Il turismo: Mentre tra i cittadini c’è chi rincorre i sogni con scommesse e giochi, sottolinea Confesercenti (con picchi record per il Superenalotto) il cui giro di affari nazionale complessivo supera ormai i 47 miliardi di euro: come dire che in tempo di crisi un italiano su due punta sul Superenalotto, mentre altrettanti scommettitori cedono alle lusinghe del Gratta e vinci e dei videopoker; questa estate di vacanza, all’insegna della crisi, cambia le abitudini: se sembrerebbe leggermente salire il numero di chi va in vacanza, purtroppo scende la spesa (circa il 15% in meno) con una riduzione del periodo di relax, anche riscoprendo il Bel Paese. Notizie che certamente non possono rallegrare le imprese del settore e più in generale la nostra economia, fortemente a trazione turistica, che imporrebbero scelte politiche economiche più coraggiose e urgenti, anche a sostegno dei consumi.Il credito: In questo quadro d’insieme legato al periodo e al contesto, non possiamo esimerci dal denunciare – conclude la Confesercenti - ancora una volta che se da un lato aumentano i depositi bancari, i margini per l’accesso al credito si sono molto ristretti, soprattutto per le piccole e medie aziende che si vedono sempre più spesso negare credito, anche assistito da garanzie di un Confidi e di natura personale: “in questo modo – ribadisce Giammaria - il rischio per le imprese più in difficoltà è quello di abbassare le serrande.Se è vero che la nostra economia – aggiunge il presidente - si regge sulle piccole aziende familiari e dei servizi che reggono meglio il colpo della crisi rispetto all’industria, come ci ricorda Banca D’Italia nell’analisi dei dati del Lazio, questa è purtroppo solo una mezza verità. La piccola impresa è anche la più vulnerabile, il suo futuro è appeso ad un filo o se volete ad un fido, non può usufruire di ammortizzatori sociali e se chiude non c’è nessuno pronto a rilevarne le insolvenze: insomma, se questa chiude, muore per sempre quella storia economica con un danno per tutti”.
Le imprese sempre più in difficoltà e senza accesso al credito, rischiano di chiudere per sempre. Lo denuncia Valter Giammaria (nella foto), da due mesi presidente della Confesercenti di Roma e del Lazio in una nota - che pubblichiamo quì di seguito - nella quale fa un primo bilancio di questi ultimi mesi dopo la grave denuncia svolta all’Assemblea elettiva romana (meno 4 mila imprese nel 2008 e la prospettiva di veder sparire altre 6000 piccole imprese nel 2009 nel nostro territorio) e lo fa all’inizio di una stagione turistica che coincide con l’avvio dei saldi estivi, che come sappiamo sono stati anticipati al 4 luglio.La crisi: "I negozi di vicinato continuano a registrare variazioni tendenziali negative (-3,2%, che al netto dell’inflazione diventa un -4,4%) anche se di minore entità rispetto ai mesi passati. Nel dettaglio le piccole imprese hanno un calo nel comparto alimentare dell’1,1% e del 3,7% nel non alimentare.Da inizio d'anno (gennaio-aprile), le imprese del commercio al dettaglio con massimo 5dipendenti registrano un calo delle vendite del 4%. Guardando ai diversi gruppi di prodotti, nessuno in questi primiquattro mesi del 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008, ha visto un incremento delle vendite".Tutto questo accade mentre scende in modo forte il fatturato dell'industria italiana e “pensare – sottolinea nella nota Giammaria – che c’era chi diceva che il peggio era passato o critica la nostra denuncia per un eccessivo e ingiustificato allarmismo. Purtroppo siamo ancora all’interno della crisi finanziaria e dei consumi e la speculazione torna a far lievitare i prezzi del petrolio”.I saldi: “Anche i prossimi Saldi estivi, partono all’insegna della crisi. Le offerte – secondo il presidente della Confesercenti - non mancheranno e invitiamo i consumatori a cogliere l’occasione fidandosi degli esercizi di vicinato. Per le nostre aziende questa occasione è importante anche se non risolverà i problemi accumulati con le perdite dei mesi scorsi nell’ordine del 15/20%. Le nostre previsioni stimano un effetto saldi di breve durata che dovrebbero far registrare un più 5/10% rispetto allo scorso anno”.Circa i saldi, La Confesercenti di Roma e del Lazio sottolinea che questo è il secondo svolgimento dei saldi estivi dopo l’approvazione della nuova Legge Regionale che ne ha anticipato l’inizio di una settimana e modificato diversi elementi rispetto alla vecchia normativa.“Il continuo anticipare l’inizio di questa vendita speciale - segnala ancora Giammaria - he per sua propria natura è legata alle stagioni e non a situazioni contingenti o soggettive, rischia di snaturare il tipo di occasione oltre che creare ulteriore confusione nei consumatori”.Inoltre, secondo la Confesercenti, il mancato rispetto delle regole di questo tipo di vendita speciale, anticipato con sconti vari da molti esercizi (che stimiamo in un 15% delle attività) vanifica l’importanza di questo evento che deve essere riproposto con le giuste forme.Il turismo: Mentre tra i cittadini c’è chi rincorre i sogni con scommesse e giochi, sottolinea Confesercenti (con picchi record per il Superenalotto) il cui giro di affari nazionale complessivo supera ormai i 47 miliardi di euro: come dire che in tempo di crisi un italiano su due punta sul Superenalotto, mentre altrettanti scommettitori cedono alle lusinghe del Gratta e vinci e dei videopoker; questa estate di vacanza, all’insegna della crisi, cambia le abitudini: se sembrerebbe leggermente salire il numero di chi va in vacanza, purtroppo scende la spesa (circa il 15% in meno) con una riduzione del periodo di relax, anche riscoprendo il Bel Paese. Notizie che certamente non possono rallegrare le imprese del settore e più in generale la nostra economia, fortemente a trazione turistica, che imporrebbero scelte politiche economiche più coraggiose e urgenti, anche a sostegno dei consumi.Il credito: In questo quadro d’insieme legato al periodo e al contesto, non possiamo esimerci dal denunciare – conclude la Confesercenti - ancora una volta che se da un lato aumentano i depositi bancari, i margini per l’accesso al credito si sono molto ristretti, soprattutto per le piccole e medie aziende che si vedono sempre più spesso negare credito, anche assistito da garanzie di un Confidi e di natura personale: “in questo modo – ribadisce Giammaria - il rischio per le imprese più in difficoltà è quello di abbassare le serrande.Se è vero che la nostra economia – aggiunge il presidente - si regge sulle piccole aziende familiari e dei servizi che reggono meglio il colpo della crisi rispetto all’industria, come ci ricorda Banca D’Italia nell’analisi dei dati del Lazio, questa è purtroppo solo una mezza verità. La piccola impresa è anche la più vulnerabile, il suo futuro è appeso ad un filo o se volete ad un fido, non può usufruire di ammortizzatori sociali e se chiude non c’è nessuno pronto a rilevarne le insolvenze: insomma, se questa chiude, muore per sempre quella storia economica con un danno per tutti”.
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