Zaia: con la vendemmia 2008 l’Italia è diventata il primo Paese produttore al mondo
E' stato presentato a Roma il volume che racconta i trentanni anni della Federdoc, nata a Bologna nel 1979. Era il 9 luglio quando fu istituita la Confederazione nazionale dei consorzi volontari per la tutela delle denominazioni dei vini italiani (Federdoc,) con un nucleo di 7 consorzi di tutela. Adesso la Confederazione può contare su ben 96 consorzi di tutela che rappresentano circa il 70% della produzione nazionale di Vqprd ( l'acronimo si riferisce ai vini ed è frutto di una normativa dell'Unione Europea che tutela la qualità dei prodotti). Si tratta di ben 316 Doc, 41 Docg, 120 Igt, per una produzione che nell'ultimo quinquennio si è attestata intorno ai 30 milioni di litri l'anno (ai quali vanno aggiunti i circa 18 milioni di litri di vino da tavola). Il tutto su una superficie coltivata a vite che è superiore a quella dell'intera Olanda e che quindi, anche dal punto di vista paesaggistico e ambientale, rappresenta un elemento di straordinaria rilevanza. Un consumo interno di vini Doc e Docg che spesso supera i 600 milioni di euro annui. Mentre per l'export (anno 2006), sempre riferito ai vini Doc e Docg (con l'aggiunta degli spumanti) si è raggiunta una cifra di circa 1.700 milioni di euro. Ma il business del vino, nella sua interezza, sfiora i 15 miliardi di euro e garantisce occupazione a oltre 1 milione di persone nel nostro Paese. Numeri impressionanti che testimoniano ancora di più l'importanza di Federdoc, organismo che raduna tutte le varie componenti del settore: da quelle agricole a quelle industriali, dalle quelle cooperative a quelle commerciali. Lo stesso ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia (nella foto) ha voluto mandare il suo saluto all’Assemblea dichiarando: "Faccio un sincero augurio di buon compleanno alla Federdoc: sono certo che saprà affrontare le sfide che il prossimo futuro riserva al mondo del vino con la stessa efficacia e passione che hanno caratterizzato questi suoi primi 30 anni di vita.Quelli trascorsi sono stati 30 anni densi di avvenimenti. Penso - ha scritto il ministro - allo scandalo del vino al metanolo, che abbiamo saputo affrontare e superare riproponendoci ai consumatori con la certezza di produrre vini di qualità e di assoluta sicurezza alimentare, forti della serietà delle nostre imprese e, oggi, dell’accuratezza dei controlli lungo la filiera. Penso all’enorme crescita del vino italiano sui mercati esteri: con la vendemmia 2008 l’Italia è diventata il primo Paese produttore al mondo ed il primo Paese esportatore in volume, con una quota del 19%. Federdoc - ha concluso Zaia - ha lavorato, insieme alle istituzioni e alle imprese, per la credibilità e il prestigio del settore vitivinicolo italiano, che vanta storia, tradizione e identità inimitabili”.
E' stato presentato a Roma il volume che racconta i trentanni anni della Federdoc, nata a Bologna nel 1979. Era il 9 luglio quando fu istituita la Confederazione nazionale dei consorzi volontari per la tutela delle denominazioni dei vini italiani (Federdoc,) con un nucleo di 7 consorzi di tutela. Adesso la Confederazione può contare su ben 96 consorzi di tutela che rappresentano circa il 70% della produzione nazionale di Vqprd ( l'acronimo si riferisce ai vini ed è frutto di una normativa dell'Unione Europea che tutela la qualità dei prodotti). Si tratta di ben 316 Doc, 41 Docg, 120 Igt, per una produzione che nell'ultimo quinquennio si è attestata intorno ai 30 milioni di litri l'anno (ai quali vanno aggiunti i circa 18 milioni di litri di vino da tavola). Il tutto su una superficie coltivata a vite che è superiore a quella dell'intera Olanda e che quindi, anche dal punto di vista paesaggistico e ambientale, rappresenta un elemento di straordinaria rilevanza. Un consumo interno di vini Doc e Docg che spesso supera i 600 milioni di euro annui. Mentre per l'export (anno 2006), sempre riferito ai vini Doc e Docg (con l'aggiunta degli spumanti) si è raggiunta una cifra di circa 1.700 milioni di euro. Ma il business del vino, nella sua interezza, sfiora i 15 miliardi di euro e garantisce occupazione a oltre 1 milione di persone nel nostro Paese. Numeri impressionanti che testimoniano ancora di più l'importanza di Federdoc, organismo che raduna tutte le varie componenti del settore: da quelle agricole a quelle industriali, dalle quelle cooperative a quelle commerciali. Lo stesso ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia (nella foto) ha voluto mandare il suo saluto all’Assemblea dichiarando: "Faccio un sincero augurio di buon compleanno alla Federdoc: sono certo che saprà affrontare le sfide che il prossimo futuro riserva al mondo del vino con la stessa efficacia e passione che hanno caratterizzato questi suoi primi 30 anni di vita.Quelli trascorsi sono stati 30 anni densi di avvenimenti. Penso - ha scritto il ministro - allo scandalo del vino al metanolo, che abbiamo saputo affrontare e superare riproponendoci ai consumatori con la certezza di produrre vini di qualità e di assoluta sicurezza alimentare, forti della serietà delle nostre imprese e, oggi, dell’accuratezza dei controlli lungo la filiera. Penso all’enorme crescita del vino italiano sui mercati esteri: con la vendemmia 2008 l’Italia è diventata il primo Paese produttore al mondo ed il primo Paese esportatore in volume, con una quota del 19%. Federdoc - ha concluso Zaia - ha lavorato, insieme alle istituzioni e alle imprese, per la credibilità e il prestigio del settore vitivinicolo italiano, che vanta storia, tradizione e identità inimitabili”.
Nessun commento:
Posta un commento