lunedì, settembre 21, 2009

Composizione delle chitarre acustiche ed elettriche

Le prime chitarre, anche se non con la forma a noi consueta, nacquero molti secoli fa nel medio oriente. Nel corso dei secoli, questo strumento cordofono (ovvero a corde), che utilizzava un sistema di amplificazione a cassa armonica, subì innumerevoli trasformazioni, fino ad arrivare infine allo strumento che conosciamo noi.

Naturalmente anche adesso ne esistono svariati tipi, ma il più comune è la chitarra a sei corde. La chitarra è composta da molti pezzi, cominciando dall’alto troviamo: la paletta che insieme con le chiavi serve a tenere in tensione le corde ed a cambiarne l’accordatura. Di seguito troviamo il manico, la cui lunghezza può variare a seconda del tipo di chitarra; il manico è suddiviso in tasti che servono a tendere le corde ed ottenere le note desiderate. Infine poi troviamo il corpo con la cassa armonica ed il ponte da dove si dipartono le corde.

Naturalmente nelle chitarre elettriche non troveremo la cassa armonica ma un corpo solido (full body) che per catturare e diffondere i diversi suoni utilizza dei pick-up che sono posti dove sarebbe il foro per la cassa armonica. È importantissimo ricordare che nel caso delle chitarre non elettriche la qualità del suono e la sua unicità dipendono totalmente dal tipo di legno usato per costruire la cassa ed il tipo di incastri all’interno.

Anche nelle chitarre elettriche il legno è molto importante poiché il manico è sottoposto ad una tensione di molto superiore alle chitarre acustiche infatti presenta anche un anima in metallo; un buon manico deve saper sopportare la tensione e i suoi variare quando si cambia accordatura e inoltre deve essere scorrevole per farci scivolare bene la mano. Una delle parti più importanti sono di certo le corde, che pizzicate con le dita o con il plettro emettono il suono caratteristico di questi strumenti musicali accessori.

Le corde sono tese in maniera differente al fine di ottenere note diverse. L'accordatura più comune, è mi-sol-re-la-mi, ovvero la scala dalla corda più acuta alla più grave. Questa accordatura, in cui l'intervallo tra due corde adiacenti è di una quarta giusta (tranne che tra seconda e terza corda, che distano di una terza maggiore) si è imposta per la sua praticità nel formare accordi. Nelle chitarre con più corde come quelle con sette o otto corde vengono aggiunte note più gravi per ottenere un suono più cupo e potente, caratteristica peculiare della musica metal.

La potenza del suono della chitarra elettrica è data principalmente dal tipo di pickup installati che caratterizzano la potenza ed il tipo di suono che verrà espresso tramite l’ utilizzo di amplificatori che possono alterare in vari modi il sound. Gli amplificatori più comuni sono i combo e quelli costituiti da una testata più un diffusore o casse acustiche.

La detrizione tecnica però non rende giustizia alle emozioni e sensazioni che si provano suonando questi strumenti. In conclusione quando suoni scopri una parte di te che non sapevi che esistesse.

A cura di Martina Meneghetti
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