venerdì, settembre 25, 2009

La grande storia passata per Montecassino

Una delle battaglie più importanti e cruenti della seconda guerra mondiale è stata la Battaglia di Montecassino, mentre gli alleati cercavano di sfondare la Linea Gustav degli schieramenti tedeschi.

Montecassino e il territorio circostante furono spesso protagonisti di importanti momenti storici, fin dall’antichità, facendone un importante centro per il turismo in Ciociaria. Uno dei momenti salienti è stata la famosa battaglia di Montecassino.

Quando si parla della battaglia di Montecassino, in realtà si fa riferimento ad una serie di quattro battaglie che furono combattute durante la seconda guerra mondiale, dalle forze Alleate con l'intenzione di fare breccia nella Linea Gustav, assediare Roma e collegarsi con le forze alleate che rimanevano confinate nella zona di Anzio. Il teatro delle operazioni, che impegnò i due eserciti dal gennaio al maggio del 1944, comprendeva la città di Cassino, la valle del Liri e i rilievi che portano all'Abbazia di Montecassino, per una area di 20 km².

La prima battaglia iniziò il 12 gennaio 1944 e si protrasse fino al 12 febbraio e si svolse su due direttrici: nel primo tentativo di sfondare il fronte sul fiume Rapido gli Alleati condussero due attacchi diversivi sui fianchi, mentre l'attacco principale fu condotto al centro. La seconda battaglia fu, di fatto, la continuazione della prima, ma dalle posizioni avanzate appena sotto il Monastero e alla periferia della cittadina di Cassino. Il piano consisteva in una manovra a tenaglia da nord e da sud della città, essa doveva coinvolgere i corpi neozelandesi e indiani. Gli indiani, molto più abituati ai terreni pesanti degli americani, trovarono pure infinite difficoltà ad avanzare sulla montagna e di fatto si bloccarono ai piedi dell'abbazia.

I comandi alleati si resero conto dell'impossibilità di prendere il Monastero in quelle condizioni. In questo contesto, maturò una delle decisioni più controverse dell'intero conflitto: il "bombardamento di Montecassino".

La questione chiave, a cui gli alleati risposero affermativamente era se il Monastero fosse, o no, occupato dai tedeschi. In effetti non lo era, ma questo lo si scoprì solo dopo. Il 15 febbraio l'aviazione rase a suolo Montecassino in un bombardamento che durò per tutta la mattinata. Durante il bombardamento morirono molti civili, che si erano rifugiati all’interno dell’abbazia, tedeschi e indiani. Le prime due battaglie finirono sostanzialmente senza grandi cambiamenti nei due fronti.

La terza battaglia inizia poco dopo, il 15 marzo con il bombardamento a tappeto della città di Cassino, seguito poi da numerosi attacchi d’artiglieria. Il 22 marzo, dopo l'ennesimo inutile assalto alleato, il Generale Alexander decise di sospendere ogni azione. Anche la terza battaglia si era conclusa con un sostanziale nulla di fatto.

La cosiddetta Quarta battaglia di Montecassino, nota anche come operazione "Diadem", venne combattuta dal II Corpo d'Armata polacco. Il primo assalto portò gravi perdite ma il 16 maggio permise alle armate britanniche di irrompere tra le linee tedesche nella valle del fiume Liri e per la prima volta di insediare presidi sotto il Monastero. Il secondo assalto spinse i tedeschi della 1. Divisione Paracadutisti fuori dalla loro posizione sulle colline circostanti il monastero riuscendo quasi ad accerchiarli.

La cattura di Cassino permise alle divisioni britanniche e statunitensi di cominciare l'avanzata verso Roma. Fu una battaglia decisiva per le sorti della guerra, i cui resti si possono vedere ancora se si soggiorna in hotel a Cassino.

A cura di Martina Meneghetti
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