L’acqua che esce dai rubinetti della Provincia di Ancona e che per il 70% proviene dalle sorgenti di Gorgovivo, è un’acqua di qualità.
Di ottima qualità sono, infatti, le fonti di approvvigionamento che consentono di non ricorrere a particolari trattamenti prima della distribuzione, oltre ad una semplice disinfezione. L’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale n. 2 “Marche – Centro Ancona” preposta all’organizzazione e al controllo del servizio idrico integrato nei 43 comuni della Provincia di Ancona e nei 2 Comuni della Provincia di Macerata (Esanatoglia e Matelica) promuove a pieni voti la qualità dell’acqua dell’Ambito Territoriale di sua competenza.
L’occasione è la presentazione della Relazione annuale sullo stato del Servizio Idrico Integrato nell’A.T.O. n. 2, svoltasi oggi (17 dicembre) ad Ancona, nella sede della Regione Marche. A scattare la fotografia del Servizio Idrico Integrato, gestito in-house da Multiservizi spa, (gestore unico dal 2004, sono stati lo stesso Presidente dell’A.A.T.O. n. 2, Marisa Abbonadanzieri e il Direttore dell’A.A.T.O. n. 2, Massimiliano Cenerini, che tramite un’analisi “tecnica, economica e finanziaria” hanno contribuito a ricomporre il quadro complessivo della filiera dell’acqua nella Provincia di Ancona, dalla sorgente al depuratore.
Più che la qualità dell’acqua che esce dai nostri rubinetti, a preoccupare un po’ è, piuttosto, la quantità. “Gli ultimi anni si stanno rivelando abbastanza critici” ha dichiarato l’Ing. Massimiliano Cenerini, Direttore delll’A.A.T.O. “ Il protrarsi di stagioni secche e la mancanza di nevicate nel periodo invernale – ha continuato Cenerini- ha portato ad un sensibile abbassamento del livello della falda della sorgente Gorgovivo. Per questo motivo nel 2009, così come nel 2008, già a partire dal 1° trimestre, è stato necessario far ricorso ai sistemi integrativi a cui generalmente si attingeva solamente nella stagione estiva”.
Promosso a pieni voti dall’A.A.T.O. è, invece, il servizio di depurazione e fognatura: mentre la copertura del primo servizio nel territorio dell’ambito è in linea con la media nazionale, la copertura del secondo è in crescita e addirittura superiore ai valori medi nazionali.
Dopo l’analisi del servizio, i fatti concreti.
In conformità al principio di trasparenza che da sempre contraddistingue il suo operato, l’Autorità d’Ambito n. 2 tira le somme del 2009, tracciando il bilancio delle sue attività. “L’anno che sta per chiudersi è stato un anno molto intenso per l’A.A.T.O. e ci ha visto impegnati su molti fronti”, ha commentato la Presidente dell’A.A.T.O, On. Marisa Abbondanzieri.
Il 2009 è stato, infatti, l’anno della “tariffa unica”. Sebbene sul territorio dell’ambito la
struttura tariffaria uniforme sia stata introdotta nel 2004, il processo di allineamento dei livelli tariffari si è completato nel 2009.
Il 2010 sarà inoltre l’anno della “tariffa sociale”, la tariffa agevolata per le cosiddette
“utenze deboli”. “L’istituzione della tariffa sociale a partire dal 1° gennaio 2010- ha commentato la Presidente Abbondanzieri - ci farà fare un passo avanti con le fasce più deboli: una piccola risposta, ma il segno di un’attenzione doverosa”.
Il 2009 è stato anche l’anno della seconda revisione tariffaria triennale, l’anno di avvio dell’iter di ricerca del finanziatore del Piano d’Ambito, l’anno della sentenza della Corte Costituzionale sulla tariffa di depurazione che ha dato il via ad una complessa azione di monitoraggio da parte del gestore e dell’Autorità per verificare l’entità dei rimborsi da effettuare, oltre che l’anno della chiusura con esito positivo della procedura di infrazione con la U.E. relativa all’affidamento in-house del servizio idrico integrato.
Ma non solo. Il 2009 è stato anche l’anno in cui la normativa nazionale di fatto ha imposto l’apertura alla “liberalizzazione” della gestione dei servizi idrici.
La spinta “liberalizzatrice” viene dalla conversione in legge del D.L n. 135/2009 che apre alla gara come modalità di affidamento ordinaria della gestione del servizio, liquidando, entro il 31 dicembre 2011, tutte le gestioni in-house, a meno che, entro questa data, le società che gestiscono il servizio non vengano per il 40% cedute a privati.
Dall’analisi del servizio idrico di oggi scaturisce, dunque, inevitabile, l’analisi del servizio idrico di domani.
Quali scenari e quali prospettive per la gestione e il controllo dell’acqua?
“Lo scenario non è ancora del tutto chiaro in quanto siamo tutti in attesa del Regolamento attuativo della legge, attualmente ancora in fase di discussione, nonché della valutazione da parte degli organi competenti sulla presunta incostituzionalità della legge sollevata da alcune Regioni - ha dichiarato il Direttore dell’A.A.T.O n. 2, Massimiliano Cenerini - Valuteremo i possibili effetti sulla gestione del servizio idrico nella nostra realtà solo quando il quadro normativo sarà definito in modo certo. Certamente se verrà mantenuta da parte del Governo l’attuale linea “liberalizzatrice”, occorrerà procedere ad un significativo potenziamento del ruolo dei regolatori pubblici” .
Di qui la proposta lanciata dalla Presidente dell’A.A.T.O., Marisa Abbondanzieri:
“É indispensabile mettere mano con convinzione ad un’Autorità Nazionale forte ed indipendente che affianchi l’attività delle AATO a livello locale, capace di definire le regole per la tariffa e la revisione periodica, i contenuti minimi dei contratti di concessione, i livelli minimi del servizio. Una riforma che si fonda solo sulla “liberalizzazione e privatizzazione” è destinata a produrre scarsi risultati, se non addirittura ad aggravare i problemi del settore”.
Ad invocare il rafforzamento dei poteri dei regolatori locali e l’istituzione di un’Autorità nazionale è anche il Direttore dell’A.A.T.O. n. 2, Massimiliano Cenerini: “L’attuale quadro regolatorio che governa il settore dei servizi idrici in Italia è ancora debole ed impreparato a fronteggiare adeguatamente i rischi posti dalle grandi operazioni di concentrazione industriale. Le Autorità d’Ambito sono troppo poco indipendenti, hanno una capacità di agire limitata e sono troppo piccole per fronteggiare da sole i grandi gruppi industriali. Inoltre la mancanza di una vera autorità nazionale di settore, indipendente e autorevole, rende ancora più debole il sistema di regolazione”.
La nuova normativa porta con sé anche un’altra preoccupazione. Quella inerente al finanziamento delle opere previste dal Piano d’Ambito per i prossimi 2 anni. “Ben difficilmente le banche concluderanno contratti di finanziamento con le attuali società di gestione, destinate a mutare profondamente a cominciare dall’assetto societario - ha sottolineato la Presidente Abbondanzieri. “Ma a fronte di questo quadro di incertezze, il territorio dell’Ambito Territoriale Ottimale n. 2 raccoglie la sfida normativa, poiché l’azienda di gestione è forte e il regolatore pure”, ha concluso la Abbondanzieri.
La promozione a pieni voti dell’A.T.O n. 2 arriva anche dalla Regione Marche: “Quella dell’Ambito Territoriale Ottimale è una realtà positiva e di successo, di molto superiore alla media regionale - ha tenuto a precisare l’Arch. Antonio Minetti, Dirigente del Servizio Ambiente e Paesaggio della Regione Marche. “Se la partita dell’attrattività degli investimenti si gioca sulla qualità del servizio, l’A.T.O n. 2 gioca in casa: “Efficacia, efficienza della gestione e del controllo – ha puntualizzato Minetti - sono caratteristiche dell’intero Ambito Territoriale e dell’Autorità di controllo, una vera Autorità di classe A nel variegato panorama regionale”.
Nessun commento:
Posta un commento