Da sempre la professione forense richiede una dialettica sopraffina, per convincere ed argomentare le proprie discussioni, durante le sedute.
Per questo che chi aspira a questo lavoro dovrebbe avere una cultura,almeno sulla lingua italiana, scritta e parlata, eccellente, perché è alla base del proprio lavoro.
Qualche giorno fa si sono svolti nella regione Puglia, gli esami da avvocato e purtroppo la situazione non è risultata delle migliori.
Infatti uno dei commissari della commissione di correzione dei compiti, che ha voluto rimanere anonimo, ha fatto alcune dichiarazioni in merito ai compiti.
Dalle dichiarazioni del commissario è emerso che moltissimi compiti sono stati bocciati, non per inesattezze argomentative, ma per semplici e banali errori ortografici e di sintassi.
I commissari si sono trovati, sempre secondo le dichiarazioni, a correggere errori come “habbiamo” o “correzione”, strafalcioni che non dovrebbero essere ammessi nemmeno alle scuole elementari.
Questo genere di errori, certo non può essere corretto nemmeno seguendo corsi giuridici di preparazione all’abilitazione, perché derivanti da lacune precedenti anche agli studi superiori.
Oltre gli errori puramente ortografici, denuncia il commissario, vi era confusione negli elaborati degli aspiranti avvocati, in parte giustificato da domande anch’esse piuttosto confuse.
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