Le porte a scomparsa permettono di ridurre al minimo gli ingombri che tradizionalmente contraddistinguono le classiche aperture a battente delle porte per interni: la porta a scomparsa infatti, scorrendo all’interno della parete, elimina quel raggio di apertura della porta spesso ingombrante sia da un punto di vista estetico che per lo spazio che sottrae al locale.
Le porte a scomparsa non hanno limiti di applicazione e si possono installare in qualsiasi contesto abitativo, sia che si tratti di ambito domestico che di edilizia, per uffici o qualsivoglia costruzione, sia che si inseriscano all’interno di una parete in cartongesso che in muratura (in questo caso è necessario ovviamente verificare l’eventuale presenza di pilastri portanti, altre aperture o sistemi che comunque impediscono l’inserimento dell’anta).
Le porte scorrevoli a scomparsa possono essere fornite nei materiali tradizionali, come il legno, oppure in vetro che, a parità di funzionalità, offrono caratteristiche estetiche da tenere sicuramente in considerazione nella scelta. Il vetro infatti oltre a far passare la luce – caratteristica fondamentale specialmente nei locali piccoli e nei corridoi, può essere personalizzato in vari modi: decori e accessori esclusivi, tipologie di vetri colorati o neutri, satinati, trasparenti o laccati coprenti.
L’anta scorrevole a scomparsa viene accolta dal controtelaio, l’elemento fondamentale del sistema di scorrimento, ovvero un cassonetto metallico ancorato alla parete interna che fa scorrere e scomparire la porta e che al suo interno include il binario di scorrimento. I moderni controtelai inoltre offrono l’opportunità anche di appendere pensili e mobili sulla parete esterna nonché di attrezzare quest’ultima con facilità per l’inserimento di punti luce e cablaggi di qualsiasi genere.
venerdì, febbraio 19, 2010
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