lunedì, marzo 01, 2010
CITTA' DI GENOVA:intervista a Sergio Muniz
Sergio Muñiz, dalla Spagna a Genova per presentare l'album di esordio
“Questo album l’ho scritto per me e per il mio pubblico. Il rapporto con i miei fans va alimentato di giorno in giorno, altrimenti mi sento in colpa. Un artista, che sia cantante o attore, senza il suo seguito è solo, non è nessuno.”
Quanti, fra i protagonisti del mondo dello spettacolo pronuncerebbero frasi come questa?
Lo spagnolo Sergio Muñiz, che ieri pomeriggio ha presentato alla Fnac di Genova il suo disco d’esordio, mette al primo posto i propri ammiratori, prendendoli come punto di riferimento per affrontare questa nuova avventura.
Il poliedrico ex modello di Bilbao, classe 1975, è in tour nel nostro paese per promuovere l’album “Sergio Muñiz”, nei negozi dal dicembre scorso, con cui esordisce nel mondo della canzone, concretizzando una passione coltivata da anni.
Sono ancora negli occhi di molti le immagini arrivate dalla spiaggia dell’Isola dei Famosi (edizione 2004, n.d.r.), in cui suonava, solitario, una chitarra in riva al mare. Ma, non tutto quel che raccontano i reality è vero: “Era impossibile, con il 90% di umidità, anche solo accordarla”, e per mettere alla prova le qualità canore di Muñiz, abbiamo dovuto aspettare il frutto di un lavoro costruito nel tempo: “Due anni e mezzo di studio, e dieci anni di schitarrate”.
Anticipato dal singolo “La Mar”, accompagnato da un videoclip ambientato nella cittadina di Levanto, nella Riviera di Levante, il cd di Sergio è composto da dieci tracce, che spaziano dalle atmosfere acustiche alle ballate, fino al pop e al rock.
Sono brani nati “in giro per il mondo”, finiti e riarrangiati in casa, davanti ad una chitarra e ad una scheda audio.
L’autore, per comporre le sue canzoni, si è ispirato “ad un rock non pesante, alla musica internazionale e a quella spagnola, tutti generi con cui sono cresciuto”.
E, come a suggerire i suoi gusti, arriva l’esecuzione della sensuale “Wicked Game” di Chris Isaac, per provare voce e chitarra prima dell’“Ora X”, quando lo spazio eventi della Fnac si affolla di fans e amici.
Tutti i testi delle canzoni sono in spagnolo, lingua che gli ha “dato un imprinting” e gli permette di esprimersi al meglio, per raccontare sensazioni e momenti che sono parte di lui stesso.
Nella carrellata proposa – “La Mar”, “Desde tu cielo hasta mi infierno” e “Seis de la mañana” – fa eccezione “La luna va”, il cui ritornello è cantato nella nostra lingua.
E’ scarso, per Sergio, l’appeal della musica italiana, soprattutto quella ascoltata a Sanremo: “Ci ho provato a seguirlo – ammette – ma mi sembra davvero un programma anacronistico, antico, adatto soltanto ad un pubblico dall’età maggiore di sessant’anni. Certo, ogni edizione fa share, ma è anche vero che fa terra bruciata, e negli altri canali non ci sono alternative.”
Legate alla produzione del disco, ci sono le esperienze dal vivo, che Muñiz affronta forte della collaborazione di due musicisti esperti – Damiano Marino alla chitarra e Angelo Albani alla chitarra e alla voce, n.d.r. – e di mesi di serate passate in gruppo a suonare: “Devo molto ai miei amici – racconta – in particolare a “Daffo”: con loro abbiamo fatto innumerevoli jam session, durante le quali ho eseguito i miei pezzi, cambiandoli di volta in volta, fino a raggiungere il risultato di adesso.
Non vedo l'ora - aggiunge - di assaporare l'adrenalina di un live tutto mio: a teatro e in tv, partecipo a lavori corali, dove faccio l'"operaio". Ma eseguendo dal palco brani scritti da me, mi metto in gioco in prima persona".
L’auspicio è di arrivare ben presto ad un secondo lavoro; ora, fra concerti e promozioni, il vero banco di prova: riuscirà ad aprire una nuova breccia a favore della musica iberica nel nostro paese?.
26/02/2010 14:28:23 Chiara Tenca
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