sabato, marzo 27, 2010

MOSTRA PERSONALE DI ANDREA GELICI il colore del giglio


IL COLORE DEL GIGLIO persdonale di Andrea Gelici alle Giubbe Rosse Firenze


Ancora una splendida mostra nello storico caffè Fiorentino , da Sabato 10 Aprile nella famosa terza sala esporrà il maestro Andrea Gelici valente artista dal tratto grafico predominante e determinato . Una mostra sui luoghi di Firenze che si addentra tra le stradine contorte e i vicoli storici ricca di luce e di suggestioni un percorso da non perdere

Di lui ha detto Roberta Degl'Innocenti:L’innocenza e il candore protesi verso un divenire grande ancora troppo rapido: pallido oro e l’incanto di luci-stelle ci donano l’impressione di un inverno del quale percepirne l’essenza. E ancora toni di giallo, marrone sfumato, rosa pallido: Firenze è un quadro d’epoca che sprizza briciole di una storia recente ma sospesa nello spazio temporale del sogno.Proseguendo questo viaggio immaginario, ritratti di gente comune che inducono a un sorriso e un ricordo, oppure i dipinti dedicati al mare. Sfuma l’oro il volo di un fenicottero in una voglia di volo che tutto allude e ancora ritorna la misura del tempo nel faro che occhieggia a un cielo languido, dove il rosa si sfuma in un rosso pellegrino
Il Caffè Storico Letteriario Giubbe Rosse è lieto di invitarVi alla

" PERSONALE DI PITTURA DEL MAESTRO ANDREA GELICI"

Il colore del Giglio

Strade, ritratti e vita di Firenze

Presenta: Roberta Degl' Innocenti
interventi di
Roberto Cellini
Tiziana Curti

Andrea Gelici è nato a Firenze il 2 Marzo 1956.
Sempre attratto dall'arte in tutte le sue forme ottiene il diploma di specializzazione tecnico artistica all'Accademia Lo Sprone di Firenze nell'anno 1980 sotto la guida del maestro Otello Scacciati. Si dedica al disegno ed al ritratto fino agli inizi degli anni 90 per poi evolversi attraverso l'olio e l'acquerello fino alla tecnica mista su tavola. Ed è proprio con questa tecnica, olio e acquerello usati sul legno, con lacche e vernici trasparenti, che va alla ricerca di una dimensione temporale particolare, come se nelle vene del piano dipinto, rimanessero impressi non solo il colore e la forma, ma quella parte invisibile del vissuto quotidiano molto vicina ai ricordi, alle emozioni.

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