Greenpeace fa uno studio sui prodotti OGM, se ne parla in Rete e i lettori si ribellano: una cosa è avvertire sui rischi dell’OGM, un’altra è scrivere fesserie. Le informazioni - che riguarderebbero anche prodotti come gli yogurt danaos e activia - non sono corrette.
La storia è questa: Greenpeace ha condotto un’indagine sugli alimenti geneticamente modificati . Ha quindi inviato alle aziende un questionario per verificare il tipo di alimentazione degli animali produttori di cibi e derivati da loro forniti. Ne è venuta fuori una classifica di bollini rossi, verdi e arancioni che distinguono rispettivamente alimenti che non hanno ricevuto l’approvazione dell’OGM free, quelli che l’hanno ricevuta e quelli che stanno per abbandonare gli scaffali dei supermercati.
Dai bollini alla conclusione che tutti i derivati di animali che si nutrono di alimenti geneticamente modificati, come latte, uova, carne etc, sono contaminati e, a loro volta, contaminano, il passo è stato breve. Ma le argomentazioni non hanno convinto i lettori che si sono subito opposti: i geni non entrano in circolazione attraverso la catena alimentare per il semplice fatto che non sono molecole. Sarebbe come affermare che la trasmissione dei geni avviene tramite cibo o che il DNA passi da quest’ultimo alle cellule del corpo umano come un semplice raffreddore. Per il momento pare quindi che i saggi lettori continueranno a comprare yogut danaos e biscotti con bollino rosso senza tema di…contagio.
lunedì, maggio 31, 2010
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