L’ateroregressione indica la regressione dell’aterosclerosi. Si è dimostrato anche nell’uomo che le lesioni aterosclerotiche da accumulo di acidi grassi possono regredire con diete a basso contenuto calorico (ipocaloriche) e a basso contenuto di grassi (ipolipidiche).
L’effetto è più evidente su aorta e coronarie, meno evidente sui vasi di medio carico come le carotidi. L’effetto maggiore sembra essere favorito da diete ad intermittenza, piuttosto che a regimi ipolipidici cronici moderati.
L’attività fisica regolare, moderata e non intensa, pare favorire il meccanismo dell’ateroregressione o perlomeno fermare l’aterogenesi e l’ateroprogressione.
Farmaci come le statine sono ugualmente capaci di bloccare l’ateroprogressione; gli acidi grassi polinsaturi come gli Omega3 si sono dimostrati altamente protettivi nei confronti della disfunzione endoteliale per la loro attività anti-infiammatoria e sono anche promettenti nel controllo del metabolismo dei grassi e degli zuccheri, favoriscono la riduzione della massa grassa e del grasso viscerale.
I prossimi anni saranno fondamentali per sintetizzare molecole efficienti e protocolli dietetici nutrizionali specifici per l’ateroregressione, ma resto dell’opinione che la prevenzione dell’aterosclerosi mediante una sana Dieta Mediterranea, sia l’arma migliore, più economica e più gustosa per combattere le malattie cardiovascolari e molte malattie degenerative-proliferative compresi i tumori.
Dott. Guidalberto Guidi
Centro Specialistico Cardiologico Vascolare
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mercoledì, luglio 14, 2010
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