Il Pilates si sta imponendo come pratica sportive per molti. Resa celebre da molti personaggi famosi che hanno dichiarato di praticarla si è sempre più diffusa nelle palestre e nei centri fitness e benessere delle nostre città, partendo da quelli più esclusivi per diventare, in brevissimo tempo, disciplina per tutti.
Che fosse una disciplina molto indicata anche per il recupero funzionale è invece notizia non a tutti conosciuta.
Vediamo nel dettaglio come il pilates possa essere d’aiuto per il recupero funzionale.
Una delle caratteristiche del pilates è la coordinazione completa del proprio corpo e le parti del corpo che più sono messe in esercizio sono quella addominale e la colonna vertebrale, proprio le parti che più hanno bisogno di recupero dopo un lungo periodo di degenza postoperatoria oppure dopo un intervento chirurgico o dopo un periodo di stop forzato dovuto a fratture.
Il metodo pilates consiste in 6 principi base con i quali, una volta acquisita familiarità, si ottengono notevoli benefici, soprattutto stimolando la relazione corpo-mente.
Il primo è la respirazione, coordinare il proprio respiro con i propri movimenti. La concentrazione è necessaria per eseguire correttamente gli esercizi mantenendo il controllo della propria postura, un altro principio base di questa disciplina è il controllo da raggiungere attraverso la concentrazione per mantenerlo su tutto il proprio corpo coinvolgendolo interamente durante l’esercizio.
Costruire una solida cintura addominale e lombare che sia centro del movimento, ovvero, centrare il baricentro perché sia il fulcro del movimento. Importantissima è la fluidità del movimento nel quale ci devono essere grazia, armonia e fluidità, questa è una delle basi del pilates.
Da ultimo, la precisione del movimento è fondamentale perché da questa si origina il bilanciamento del tono delle varie regioni muscolari.
La pratica del pilates e di altre discipline tese alla coordinazione totale del proprio corpo sono molto efficaci per il recupero funzionale e per la prevenzione di traumi alla colonna vertebrale, l’unica controindicazione riguarda il ridotto esercizio cardiovascolare ma negli ultimi anni, con il diffondersi della pratica della disciplina in gruppo si sta arrivando a velocizzare gli esercizi e a creare delle mini coreografie all’interno delle lezioni così da aggiungere anche la componente aerobica per rendere questo tipo di movimento davvero completo.
venerdì, agosto 27, 2010
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