Se col pensiero abbinate “case Bologna” e “design” non può che risultare il nome di Dino Gravina, il famoso designer italiano cui Bologna dedica la mostra “Lampi di design”, aperta fino al 12 dicembre.
Nato a Bologna nel 1922, Gavina negli anni Quaranta inizia un’attività che lo porterà, nel 1960, a fondare la Gavina spa, con l’intento di portare nel campo del mobile il concetto del ready-made.
Vittorio Sgarbi ha scritto di lui: “Estetica e funzione sono i due principi costitutivi, necessari e indissolubili, del disegno industriale; e su questo si è mosso l'interesse di Gavina, perfettamente cosciente della nostra incolmabile distanza dall'arte del passato, suo conforto e ossessione; e per questo interprete non inerte o passivo del mito del moderno. (...) Con la parola "moderno" si è legittimato sia l'orrido che il sublime. Gavina ha subito difeso la possibilità che il sublime potesse esprimersi sotto apparenze moderne, razionalistiche.”
Il percorso espositivo della mostra, che si tiene al MAMbo, Museo d'Arte Moderna di Bologna, è strutturato in sezioni dedicate ai temi e al rapporto con gli autori che più hanno lavorato con Gavina, come Lucio Fontana, Marcel Duchamp, Man Ray, Sebastian Matta, i fratelli Castiglioni, Marcel Breuer, Carlo e Tobia Scarpa, Kazuhide Takahama, Luigi Caccia Dominioni.
Alla mostra si affianca, presso l’Urban Center Bologna, un’esposizione antologica dei progetti per la città di Bologna di cui Gavina è stato promotore, come piazza Santo Stefano, l’aeroporto Marconi, le luminarie natalizie, le pensiline del trasporto pubblico.
mercoledì, ottobre 13, 2010
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