Il quadro della situazione "affitti Milano" è davvero desolante: circa 18 mila famiglie in graduatoria per un alloggio pubblico, 11.200 con sfratto esecutivo, di cui 5500 per morosità, altre 11 mila che nel 2009 hanno richiesto il contributo di affitto, 125 mila giovani che non possono uscire dal proprio nucleo familiare perché non possono permettersi una casa, 50mila studenti fuori sede e un canone di affitto medio che in città si aggira sui 1400 euro mensili per 80 mq. Questi dati sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa del Sunia/Cgil di Milano, nel corso della quale si è dato l'allarme per la presenza di "un’area di disagio rappresentata da famiglie che hanno i requisiti per un alloggio pubblico, ma alle quali l’esiguità del comparto di edilizia residenziale pubblica non riesce a dare risposta, né il fondo sociale può sostenere" e di una seconda area di disagio "rappresentata da famiglie che non hanno i requisiti per un alloggio pubblico, ma per le quali non c'è compatibilità con gli attuali canoni del mercato privato".
La soluzione di quest'emergenza abitativa non sta, secondo Franco Chiriaco, segretario generale del Sunia, nell'applicazione dell'ormai nota "cedolare secca", che egli valuta come " un grosso regalo ai proprietari con aliquote Irpef elevate, senza alcuna contropartita sulla riduzione degli affitti che oggi raggiungono livelli insopportabili".
E' auspicabile che qualcosa venga fatto presto per abbassare i canoni di locazione a livelli accessibili, perché le file alle mense dei poveri si stanno allungando per il contributo di quelli che vengono chiamati "i nuovi poveri", nel disinteresse di chi preferisce occuparsi di case a Montecarlo e villone ad Antigua.
venerdì, ottobre 22, 2010
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