venerdì, novembre 12, 2010

"O LOW-FI O NON LO FAI" IL NUOVO ALBUM DEI SANTABARBA


È uscito “O low Fi o Non Lo Fai” , primo disco dei SANTABARBA, presentato in anteprima nazionale al Pop Rock Contest il 23 ottobre al Live Forum di Assago.


I Santabarba sono un trio rock torinese attiva da anni in piemonte e nord-Italia : Mat (basso e voce), Gege (chitarra e
voce) e Il Metal (batteria).
A pochi giorni dall'uscita del loro primo disco, dal titolo enigmatico "O Low-Fi o non Lo Fai", li incontriamo per sentire le loro sensazioni in questo momento particolare.

-Si tratta del vostro primo lavoro, eppure dalle facce non sembrate dei ragazzini, e poi sappiamo che suonate
insieme da dieci anni. Insomma, che cosa vi ha trattenuto in passato?
Sicuramente la barba ci fa sembrare più vecchi di quello che veramente siamo. In questi anni abbiamo fatto davvero
un pò di questo e un pò di quello, abbiamo anche provato un paio di volte a far uscire dei dischi, ma poi siamo sempre
stati occupati a fare altre cose.
-Nel senso che avete dovuto abbandonare la musica per motivi come lo studio o il lavoro in qualche periodo?
Anche questo, ma soprattutto le trasformazioni che noi tre, spesso insieme ad altri, abbiamo dato alla nostra musica.
Da quando ci siamo conosciuti a un concerto di fine anno al liceo a quando ci siamo trovati a suonare con Mao su
Rai2 ogni settimana, sempre cercando di rivolgerci più al pubblico che a noi stessi.
-Già, perché l'anno scorso eravate la resident-band della trasmissione televisiva Scalo 76, su Rai2. A cosa vi ha
portato questo tipo di esperienza?
A non avere paura di niente. E a conoscere tante persone incredibili. Quell'esperienza è stata veramente bellissima,
non crediamo che debba per forza anche portare a qualcosa. Certo che tornare a suonare i nostri pezzi ci starebbe
proprio!
-Certo. E prima dicevate che vi siete conosciuti a una festa al liceo: com'è andata?
Abbiamo visto il “Metal”, che giovanissimo suonava la batteria come un pazzo con un gruppo di ragazzi della nostra
scuola. Lo chiamavano già “Metal”. Allora lo abbiamo avvicinato loscamente come nei film e lo abbiamo rubato all'altra
band. Poi ce l'hanno rubato di nuovo. Poi ce l'hanno rubato anche degli altri. Adesso dovrebbe essere solo il nostro.
-A voi capita spesso di collaborare con altri musicisti: come mai? Non andate d'accordo?
Forse è davvero così! Siamo sicuramente molto diversi, abbiamo interessi spesso differenti e a volte anche un pò
perversi, perché si sono creati nell'intreccio con quelli degli altri due e con la vita del nostro gruppo. Siamo come una
famiglia, anche se non si capiscono i ruoli. E ci piace allargare la famiglia quando incontriamo persone con cui ci
troviamo bene a lavorare.
-Una grande famiglia, insomma. Quasi una "comune". Non avete mai pensato di darvi alla musica di strada?
Lo abbiamo fatto! Per cinque anni di fila siamo andati al Ferrara Buskers Festival, a suonare tutte le sere per una
settimana davanti a migliaia di persone, con centinaia di artisti da tutto il mondo a pochi metri l'uno dall'altro.
Quell'esperienza ci ha davvero allenato. E all'inizio anche umiliato, nel confronto con chi davvero fa uno spettacolo dal
suo talento.
-Alla luce di tutte queste esperienze, che tipo di disco dobbiamo aspettarci dai Santabarba?
Diciamo che anche la nostra musica è cambiata parallelamente a ciò che eravamo impegnati a fare. Siamo passati
attraverso varie fasi: quella liceale con la negazione dell'italiano e stile brit-ska, quella più indie rock, passando per il
Cet di Mogol quella più cantautore, fino ad arrivare a questo sound definitivo che potremmo chiamare rock, cantato in
italiano.
-Beh, sul genere non ci sembrate molto sicuri…sapete invece dirci di cosa parla questo vostro album d'esordio?
Parla di speranza, a volte con malcelato pessimismo. Speriamo che non tutti lo colgano, ma è stato difficile scrivere
canzoni totalmente positive con il lavoro costante della televisione e dei giornali sulle nostre emozioni.
Siamo comunque convinti che ascoltarlo sia meglio che non ascoltarlo.
Il 13 novembre 2010 alla FNAC di Torino show case di presentazione dell’album “O low Fi o Non Lo Fai”

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Credits:produzione artistica:Massimo Varini
management:Gabriele Medeot
distribuzione:S.A.Project
edizioni musicali:PdP-Kymotto
promozione:Lab Promotion

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