mercoledì, novembre 24, 2010

Pochi libri, tanti cellulari

È stato diffuso pochi giorni fa dall’Istat l’annuario statistico italiano. Una pubblicazione fondamentale che, in ventisei capitoli, traccia un quadro a grandi linee della società e dell’economia del nostro Paese. Gli argomenti affrontati dall’annuario sono i più svariati e riguardano temi come ambiente e territorio, popolazione, salute, lavoro, istruzione, attività culturali, prezzi e via dicendo.

In un’ottica più generale è utile analizzare la situazione della finanza e dell’economia del Paese e dei suoi abitanti. Ad esempio, lo studio relativo all’edilizia residenziale evidenzia una riduzione non solo nel numero di nuovi fabbricati, ma anche del volume degli stessi, che si attesta su un calo del 3,8%. Interessante è la nota sulle abitazioni che, quanto a superficie utile, sono cresciute di un metro quadrato, mentre i valori del numero medio di stanze (3,4) e accessori interni (bagni, ingressi, corridoi, pari a 2,9) all’abitazione sono stabili. A questo si può aggiungere il dato sulla dinamica dei prezzi al consumo, cresciuta solo dello 0,7% in più rispetto all’anno precedente. Anche perché dal confronto dei diversi dati a disposizione, utilizzando anche altre fonti, si ricavano notizie interessanti: Napoli, ad esempio, ha subito un significativo aumento dei prezzi al consumo, più di Roma, che, dalla sua, ha un aumento consistente del costo delle abitazioni. Dal lato opposto, prezzi e case a Bologna sembrano invece avviati al risparmio.

Ma molte sono le informazioni apparentemente di dettaglio che l’annuario offre e che in realtà sono utili a raffigurare in maniera precisa gli italiani. A titolo di esempio, sarebbe utile confrontare il dato relativo al possesso di un telefono cellulare, che riguarda circa l’87% delle famiglie italiane, con le famiglie che possiedono un computer, che i fermano invece al 52%, con una differenza sostanziale di utilizzo tra nord e sud (e significativo vantaggio del primo). Anche i dati sulla lettura, in tempi la cultura è preda e ostaggio di polemiche politiche, sono molto importanti: ad esempio, continua il calo nelle abitudini alla lettura di quotidiani e libri, mentre in controtendenza risultano solo i ragazzini, che con la loro passione per la carta stampata contribuiscono a risollevare la media generale.

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