mercoledì, novembre 03, 2010

Torino, città amata dai registi

Passando rapidamente lo sguardo su strade e case di Torino, anche l’osservatore più distratto si rende conto di quanto il cinema sia connaturato all’indole della città. Non a caso la città è sede del Museo Nazionale del Cinema, ospitato dalla Mole Antonelliana, l’edificio ottocentesco che è anche, significativamente, il simbolo del capoluogo piemontese. Il Museo rappresenta un omaggio alla settima arte, dato che accompagna il visitatore dalla nascita dell’industria cinematografica fino al suo futuro negli strumenti multimediali, ed è un modo per far entrare chi lo visita completamente ed emozionalmente nel mondo e nella magia del cinema.

Non a caso, insomma, l’omaggio alla cinematografia nazionale è nel cuore di Torino. Ma, d’altro canto, che la città sia legata indissolubilmente a quest’arte è testimoniato anche dalla presenza di importanti rassegne e festival cinematografici, tra cui il più blasonato è senza dubbio il Torino Film Festival. La sua sorte legata a doppio filo al cinema è testimoniata poi dal fatto che molti registi l’hanno voluta come scenografia se non, addirittura, protagonista dei propri film.

Come si può, ad esempio, non pensare agli incontri notturni tra i due protagonisti di Profondo Rosso, il capolavoro di Dario Argento, imbattendosi durante una passeggiata per la città in Piazza Comitato di Liberazione Nazionale? E, a parte l’esempio più eclatante costituito dal maestro dell’horror (nel quale peraltro Torno si divideva la scena con altre città), anche altri sono i film che si ispirano o hanno scelto come sfondo la città di Torino. Dopo mezzanotte di Davide Ferrario, per fare un esempio, che è un film che non avrebbe senso se girato in un’altra città, o Santa Maradona o A/R, entrambi di Marco Ponti ed entrambi con Torino in comune. Insomma, non resta che farci un giro e respirare a pieni polmoni un po’ di cinema.

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