L’orologio meccanico appartiene a un processo culturale umano che, nonostante la tecnologia oggi tenti con ogni suo mezzo di mettere da parte, non si può arrestare. Orologi di Classe, il portale dell’orologio di lusso ha intervistato Roger W. Smith un uomo che appartiene alla oramai strettissima cerchia degli orologiai indipendenti di scuola inglese, nata centinaia di anni prima di quella svizzera, e per Secoli l’unico faro guida di questo mondo affascinante e complicato.
Nel lungo periodo d’oro che l’Inghilterra attraversò, si avvicendarono una dietro l’altra le scoperte fondamentali di orologiai come Tompion, Harrison, Mudge, Graham, Earnshaw e Arnold.
Per inciso Thomas Mudge nel 1755 inventò lo scappamento a leva, un innovazione fondamentale che rappresentò una vera svolta prima per i grandi orologi, poi per quelli da tasca. John Harrison invece firmò per primo la precisione quasi assoluta negli orologi meccanici realizzando i famosi cronometri da marina, gli unici strumenti, fino a trent’anni fa, a essere in grado di fornire con esattezza il punto esatto dove la nave si trovava.
Queste pietre miliari sono la base della cultura con cui Roger W. Smith si è avvicinato all’orologeria. Molte delle sue creazioni s’ispirano ancora oggi a quell’antica tradizione: i particolari estetici, i dettagli strutturali e gli elementi dei movimenti meccanici seguono ancora oggi quelle filosofie fondendosi con le ultime scoperte del campo come ad esempio lo scappamento coassiale, inventato da George Daniels, maestro e mentore di Smith.
Nell’intervista Smith svela la sua visione e alcun aspetti della sua singolare personalità che lo spingono a portare avanti questi valori dal suo laboratorio sito nell’Isola di Man da dove esce ogni anno solo pochissimi orologi.
“Un orologio - dice Roger W. Smith - dovrebbe sempre rappresentare un buon compromesso tra estetica e meccanica. Le mode, che si palesano con fronzoli estetici, sono passeggere; le linee classiche invece, fanno sì che un segnatempo meccanico sia ancora gradevole tra duecento anni, come tra un anno. I nuovi materiali sono oggi un grande contributo per la meccanica, ma bisognerebbe valutarli a lungo termine, come da Secoli lo sono l’oro, l’acciaio, l’ottone e il platino. La tecnologia è un mezzo che ci può aiutare a raggiungere nuove mete, ma non deve essere mai vista come fine a se stessa.”
Orologi di Classe
lunedì, gennaio 17, 2011
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