L’artista greco, ma italiano di adozione, è stato protagonista lunedì 23 maggio del terzo appuntamento de l’Atto Creativo, il laboratorio interdisciplinare ideato da Daniele Luchetti, docente di regia presso la Scuola Nazionale di Cinema. Ogni lunedì, infatti, si alterneranno ospiti provenienti da arti e mestieri diversi, non solo del mondo dello spettacolo, per stimolare una riflessione collettiva sul tema della creatività e sulle sue molteplici declinazioni.
“L’artista è qualcuno che reca così tanto piacere da cambiarti la vita, senza essere didascalico ma rimanendo poetico”. Questo è il messaggio che Kounellis ha voluto regalare agli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia che hanno ascoltato rapiti le parole di questo grande artista che ancora sa stupire e destabilizzare, non solo con le sue opere ma anche con il suo carisma misurato ed incisivo che suscita continui interrogativi.
Jannis Kounellis, pittore, poeta e scultore, negli anni ’60 ha rivoluzionato il concetto di esposizione attraverso l’allestimento di oggetti e materiali di uso quotidiano estraniandoli dal loro contesto naturale e ridando loro una nuova dimensione. Pensare al pubblico è fondamentale, ribadisce Kounellis, la partecipazione e lo scambio con chi fruisce dell’opera d’arte produce l’energia necessaria a farla “respirare” , a renderla viva. I 12 cavalli agganciati ad una corda come quadri alle pareti e esposti all’Attico di Roma nel 1969, hanno rivoluzionato la stessa concezione di galleria che diventa finalmente spazio condiviso, un luogo teatrale aperto alla comunicazione con gli altri. L’artista non deve chiudersi, come purtroppo succede negli ultimi tempi a causa del consumismo dilagante e della troppa attenzione al mercato, l’artista deve vivere e aprirsi al mondo.
martedì, maggio 24, 2011
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