mercoledì, maggio 18, 2011

Quando la dieta affligge l’ambiente. I rischi di un’alimentazione ipercarnivora

Nella maggior parte dei casi, al principio della lista delle varie preoccupazioni che attanagliano coloro che stanno decidendo se mettersi o meno a dieta, non vi è certo la problematica dell’impatto ambientale. Il rischio, è comunque bene saperlo, risulta concreto. Il fatto di riuscire a dimagrire, perdere diversi chili di peso ma incorrendo nel sacrificio della propria saluta e nell’aumento del proprio impatto ambientale è un susseguirsi di fatti assolutamente concreto. Al di là del fatto che, per difendere al meglio il proprio benessere è certamente cosa buon e saggia affidarsi ai consigli e alla giuda di esperti nutrizionisti onde evitare le deprecabili diete fai da te, si estende un panorama ulteriore che interessa un giro da fari di proporzioni colossali e in costante via di crescita e che interessa in modo sempre più pressante siti web, riviste di settore, trasmissioni televisive, svariate tipologie di integratori, prodotti come creme, pillole, ecc. Vi è sempre maggior diffusione di diete, dalla dieta metabolica, alla dieta iperproteica che in diversi casi si trasforma in una dieta iper-carnivora. La carne, nei secoli scorsi, era considerata un genere alimentare destinato ai ricchi mentre la gente povera trovava occasione di consumarne solo per particolari ricorrenze, rimaneva quindi un alimento di lusso che poi, con il boom economico degli anni ’50, e che è andato a protrarsi fino ai giorni nostri, è di seguito avvenuto un aumento progressivo sia di consumo e produzione. Tale produzione, per diversi fattori, risulta particolarmente probante per l’ambiente fino a raggiungere le dimensioni di una catastrofe con un difficilmente sostenibile consumo di acqua ed uno spaventoso incremento dell’effetto serra ai primi posti.

Nessun commento: