lunedì, settembre 12, 2011

Speleologia ed escursioni: un Trentino da assaggiare


L’eterno dilemma del turista estremo e sportivo alle prese con la regione “trentina”: fare sci escursionismo in Trentino o fare speleologia in Trentino?  Inutile girarci intorno: entrambe le attività sono da perdere la testa. Nella prima si ha la possibilità di esplorare le montagne della regione attraverso l’utilizzo di uno strumento “quasi banale” come gli scii, mentre nel secondo caso a vincere su tutto il resto vi è la meraviglia della visione di una grotta, di una cavità che con molta probabilità ha impiegato millenni per giungere allo stato attuale. In ogni caso a farla da padrona, bisogna convenirne, è la natura.

Quella magia incontaminata che è tipica di quei luoghi incontaminati dove la presenza dell’uomo e del suo paesaggio sono una semplice carezza effettuata con attenzione. In questi casi l’intervento umano è presente solo nella misura in cui sia necessaria sicurezza per un’eventuale esplorazione.  I grandi valichi di montagna, le grotte antiche e le cascate sotterranee rappresentano da millenni per l’uomo un’attrattiva irraggiungibile. E per assurdo, è proprio questa voglia di vivere appieno una esperienza speciale a contatto con la natura a far si che l’uomo non infici con mano lo stato naturale delle cose.

Va ricordato però che entrambe le attività non possono essere condotte da persone inesperte. Non basta infatti solo la prestanza fisica, in questo caso, a tutelare le persone da incidenti. La presenza di una guida che conosca il luogo è irrinunciabile.

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