mercoledì, dicembre 07, 2011

Il tenore Gian-Luca Zoccatelli insieme ad altri artisti italiani e veneti in concerto a Parigi per i 150 anni dell’Unità d’Italia

Martedì 6 dicembre ore 20.30 nella Sala André Marchal dell’INJA (Institut National des Jeunes Aveugles) a Parigi si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia.

L'eclettico musicista Gian-Luca Zoccatelli, nato a Verona, ma ormai padovano d’adozione, ritorna sul palcoscenico come tenore, dopo il debutto da compositore a Settembre nella città del Sommo Poeta.

Ospite in terra francese, martedì 6 dicembre, alle 20.30, nella Sala André Marchal dell’INJA (Institut National des Jeunes Aveugles) a Parigi, il tenore veneto Gian-Luca Zoccatelli, festeggerà l’anniversario per i 150 anni dell’Unità d’Italia con un concerto organizzato da ANPI di Parigi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e INJA (Institut National des Jeunes Aveugles). Con lui vi saranno altri tre artisti italiani, il soprano Floriana Pezzolo ed il pianista Nicola Giosmin, entrambi padovani, ed il soprano milanese Sara Marchiori.

In programma musiche che riprendono il periodo storico del Risorgimento con autori come Novaro, Verdi, Ferrari, Giorza, Mercadante e canti popolari italiani risorgimentali. Accanto a mostri sacri come Verdi (con testo di Solera) troviamo le toccanti parole di un Fusinato o di Dall’Ongaro musicate da Novaro o canti popolari celeberrimi come « L’addio del volontario » o scopriamo che la famosissima « Bella Gigogin » altro non è che una trasfigurazione dell’Italia, ragazzina violata dalle potenze dell’occupazione. A questo repertorio sarebbe da affiancare l’altra faccia, dalla stragrande maggioranza della storiografia ufficiale considerata « brigantesca » e, in maggior o minor misura « criminale » o « sovversiva ». Che i briganti difendessero le loro terre da un’invasione che ben poco aveva a che fare con le istanze più nobili dei rivoluzionari più illuminati del nord è cosa ormai nota: non fosse altro per la perdurante « questione meridionale » che vide proprio nel Risorgimento una delle sue concause più evidenti. Il problema più grosso che abbiamo avuto in questo caso era il reperimento delle fonti: come ogni « epurazione storica » che si rispetti anche in questo caso la memoria dei canti di briganti è remota e difficile da reperire, ecco perché nel programma figurano soltanto due canti.

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