Spesso per risolvere controversie di tipo civile e commerciale si richiedono come metodo l’arbitrato e la conciliazione, soluzioni applicabili solo dalla Camera arbitrale.
Si può usufruire di questi due metodi di soluzione in caso di tensioni economiche tra un consumatore ed un’azienda, tra due aziende, o comunque tra due parti lesi che possono arrivare ad un compromesso economico.
È assolutamente vietato ricorrere all’arbitrato per questioni relative al diritto di famiglia, come l’affidamento dei figli o il sostentamento di essi.
L’arbitrato e la conciliazione sono applicabili con il seguente metodo.
Quando le parti lese fanno richiesta di arbitrato, la risoluzione del conflitto viene affidata ad un arbitro esterno, come sottolinea la parola stessa, per evitare coinvolgimenti nel vantaggio economico finale.
Il compito della persona esterna serve per riuscire ad accordare in maniera veloce le parti in causa, per arrivare ad una soluzione che porti un vantaggio per entrambe. Nel caso in cui la decisione finale non vada bene ad una delle due parti, ma nel contratto di collaborazione iniziale stipulato tra i due sia previsto un arbitrato, allora la decisione presa è valida anche se non vantaggiosa per tutti.
A differenza del primo, la conciliazione entra in causa quando si parla di accordi patrimoniali, una persona esterna in questo caso un giudice dovrà trovare un accordo tra le due parti in causa, e riuscire ad apportare un miglioramento ad entrambi. L’esito finale non ha valore giuridico, serve solo a giungere ad una rinegoziazione degli accordi patrimoniali.
Per risolvere problemi economici o patrimoniali tra due parti lese è buona norma chiedere l’arbitrato o la conciliazione come metodo di risoluzione.
martedì, dicembre 06, 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento