Il Regime dei Minimi 2012 è profondamente diverso da quello che era stato introdotto nel 2008 con la Legge n° 244/2007.
Il vecchio regime, infatti, prevedeva che coloro i quali avessero dichiarato un fatturato annuo inferiore a 30.000 Euro, avrebbero potuto godere di semplificazioni nella dichiarazione dei redditi e di un'imposta complessiva del 20 % che includeva IRPEF e Addizionali Regionali e Comunali. Inoltre, il contribuente minimo non sarebbe stato soggetto soggetto all'IRAP e agli Studi di Settore. Tale regime è decaduto dal 1 gennaio 2012, data in cui è entrato in vigore il Regime dei Minimi 2012, introdotto dal Dl n°98/2011 e convertito in Legge n°111/2011.
L’Agenzia delle Entrate ha già provveduto a rilasciare due Decreti Attuativi con cui ha voluto analizzare e chiarire i dettagli della riforma. Il primo decreto approfondisce il tema dei requisiti e i termini di applicazione del nuovo regime contabile agevolato per i nuovi imprenditori.
Il secondo decreto, invece, si concentra soprattutto su quanto previsto per i contribuenti under 35 e per i lavoratori in mobilità, soffermandosi, in particolare sui requisiti di accesso al regime e sulla semplificazione contabile.
Il nuovo regime agevolato è rivolto a chi ha dato il via ad un'attività dopo la data del 1° gennaio 2008 e non supera un fatturato di 30.000 Euro.
Deve trattarsi di una attività del tutto nuova, una "start up" insomma, e non della prosecuzione di un'attività precedente avviata.
L'imposta totale da versare, che include IRPEF, Addizionali Regionali e Comunali, ammonterà al 5 %. Il nuovo contribuente minimo sarà esente da IRAP e IVA e non sarà soggetto a Studi di Settore. Le agevolazioni del Regime dei Minimi 2012, si applicano a partire dall'anno in cui viene intrapresa l'attività, fino ai 4 anni successivi. Per favorire l’imprenditoria giovanile è stato stabilito che i più giovani, possono usufruire del regime per un numero maggiore di anni, fino al compimento del 35° anno di età.
Il vecchio regime, infatti, prevedeva che coloro i quali avessero dichiarato un fatturato annuo inferiore a 30.000 Euro, avrebbero potuto godere di semplificazioni nella dichiarazione dei redditi e di un'imposta complessiva del 20 % che includeva IRPEF e Addizionali Regionali e Comunali. Inoltre, il contribuente minimo non sarebbe stato soggetto soggetto all'IRAP e agli Studi di Settore. Tale regime è decaduto dal 1 gennaio 2012, data in cui è entrato in vigore il Regime dei Minimi 2012, introdotto dal Dl n°98/2011 e convertito in Legge n°111/2011.
L’Agenzia delle Entrate ha già provveduto a rilasciare due Decreti Attuativi con cui ha voluto analizzare e chiarire i dettagli della riforma. Il primo decreto approfondisce il tema dei requisiti e i termini di applicazione del nuovo regime contabile agevolato per i nuovi imprenditori.
Il secondo decreto, invece, si concentra soprattutto su quanto previsto per i contribuenti under 35 e per i lavoratori in mobilità, soffermandosi, in particolare sui requisiti di accesso al regime e sulla semplificazione contabile.
Il nuovo regime agevolato è rivolto a chi ha dato il via ad un'attività dopo la data del 1° gennaio 2008 e non supera un fatturato di 30.000 Euro.
Deve trattarsi di una attività del tutto nuova, una "start up" insomma, e non della prosecuzione di un'attività precedente avviata.
L'imposta totale da versare, che include IRPEF, Addizionali Regionali e Comunali, ammonterà al 5 %. Il nuovo contribuente minimo sarà esente da IRAP e IVA e non sarà soggetto a Studi di Settore. Le agevolazioni del Regime dei Minimi 2012, si applicano a partire dall'anno in cui viene intrapresa l'attività, fino ai 4 anni successivi. Per favorire l’imprenditoria giovanile è stato stabilito che i più giovani, possono usufruire del regime per un numero maggiore di anni, fino al compimento del 35° anno di età.
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