giovedì, agosto 30, 2012

IL FORUM DELLA MERITOCRAZIA, ARTURO ARTOM

IL FORUM DELLA MERITOCRAZIA, ARTURO ARTOM

Nasce a Milano il 24 Novembre del 2011, nella cornice della Triennale di Milano, il ''Forum della Meritocrazia'' presieduto da Arturo Artom, che si propone di contaminare quella parte di Paese soggetta ancora a vecchie logiche e far capire come in Italia sia possibile crescere professionalmente con il proprio curriculum: Artom è stato il 'papà' della liberalizzazione delle telecomunicazioni in Italia negli anni '90 ed è considerato uno degli imprenditori più innovativi del Paese.

Per far comprendere ai più che gli ideali e i valori del Forum della Meritocrazia hanno un concreto riscontro nella realtà, Arturo Artom ha commissionato ad ISPO la ricerca "Meritocrazia e mercato del lavoro in Italia". L’indagine ha l’obiettivo di rilevare la percezione che hanno gli italiani sul mercato del lavoro, in un momento di congiuntura negativa come quello che sta vivendo l'Italia.

Alcuni dati emersi dallo studio commissionato da Arturo Artom: Il 76% del campione intervistato ritiene sia corretto applicare nel settore pubblico i criteri di valutazione delle risorse adottati dalle aziende private. L’85% è convinto che le promozioni di carriera debbano basarsi sul merito e le qualità lavorative, e non sull'anzianità, così come il 67% ritiene che in fase di scelta di un collaboratore sia meglio assumere una persona esterna adeguatamente selezionata, rispetto ad un amico o parente. Controverso invece il dato che ben il 50% del campione indichi la preferenza nell'assegnazione di un lavoro ad un italiano a parità di competenze con un lavoratore straniero. Altro valore interessante è legato alla formazione scolastica: il 51% degli intervistati crede che la scuola non sia in grado di trasmettere contenuti etici agli studenti. Infine significativo il dato che riguarda le prospettive di lavoro per i giovani in Italia: il 58% pensa che il nostro Paese sia ancora in grado di offrire scenari lavorativi importanti ed il 42% vorrebbe che lo Stato sovvenzionasse maggiormente la fase di start up di giovani aziende.

Luther Blissett

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