La canzone è un rapido crescendo di tensione che svanisce nel ritornello come atto/inno liberatorio per lasciarsi alle spalle ogni alienante preoccupazione e pensare di godersi la vita. Passando tra i vizi della società, il testo è una poesia visionaria e divertente dove anche una sensazione ha la sua battuta da dichiarare.
Così come il traffico e l’isolamento urbano soffocano le persone, anche gli spazi che dedichiamo alla fantasia sono una consolazione necessaria. Ilarità in tensione che si sciolgono come lo sgonfiarsi di un palloncino.
La fine degli anni 70 era un’epoca d’oro per il mondo del porno.
VASCA DI LUSSO è un video che si ispira proprio all’iconografia e ai cliché di quel periodo, giocando con disinibita ironia sui doppi sensi del testo della canzone, trasformandoli in doppi sensi visivi attraverso esilaranti giochi di prospettiva e personaggi stereotipati.
E quale poteva essere la rappresentazione migliore di quella filmografia se non la “sempreverde” storia della fascinosa nobildonna che riceve a casa sua un selvaggio e baffuto idraulico?
L’ambientazione è una villa glamour, patinata e decadente alle spalle del lago Maggiore, la nobile donna e l’idraulico
usano nomi d’arte per nascondere la loro effettiva identità e possibili stalking. A spiare le erotiche performance dei due protagonisti un curioso maggiordomo, interpretato dallo stesso produttore del film (nonché della canzone!), mr. PALLONCINO.
L’esecuzione di una prosa che non risponde a nessuna patetica domanda permette agli attori di perdersi in piacevoli doppi sensi, illusioni necessarie per lasciare respirare la mente in maniera più o meno sana.
La regia del film è di Bob Jobs. Ma si sa, a quei tempi nel mondo del porno sia il regista che gli attori, si firmavano con bizzarri pseudonimi. Chi ci sarà dietro?
PALLONCINO STORY
Michele Magris , in arte “Palloncino” dal celebre cortometraggio “Le Ballon Rouge” (“Il Palloncino rosso” 1956) di Albert Lamorisse, racconta, così come il regista francese, favole per salvarsi da quella sfera di persone che hanno perso le emozioni e il piacere dello stupore.
Nel panorama che la società odierna ci porta a vivere, Michele mette a fuoco la realtà con surreali bizzarrie e oggetti, e con impalpabili digressioni attraversa quello che per lui sono gli attimi più intensi di vita.
L’universo di Palloncino è talvolta burlesco e comico ma, nella sua autoironia mostra da una prospettiva inconsueta gli angoli delle vicende umane.
Il suo mondo attraversa il quotidiano e con lo stesso dialoga in una dimensione pop e onirica dove ogni pensiero ha il diritto di prendere il volo, proprio come un Palloncino.
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