La casistica maggiormente diffusa in
perizia grafologica forense è senz'altro quella relativa alla firma.
Al perito del
giudice ed anche ai consulenti di parte, il quesito più frequente loro rivolto
è senz'altro quello di verificare la
paternità di una sottoscrizione.
Nella maggior
parte dei casi si tratta di firme per esteso apposte su documenti di varia
natura, soprattutto scritture
private, contratti, assegni o titoli.
Qualche volta può
essere richiesto di verificare l'autenticità
o l'apocrifia di una sigla, cioè di una firma
compressa e ridotta nelle sue
componenti grafiche.
Quando presentai
la mia tesi di diploma dal titolo "Firma,
sigla e scarabocchio - interazioni grafiche", ricordo di aver appurato, nel
corso della mia ricerca, che sussistono spesso delle interazioni e dei collegamenti analogici tra le tre espressioni grafiche.
Per questo motivo
sono persuaso che in fase di redazione del saggio
grafico nel corso delle
operazioni peritali, sia il perito d'ufficio che i consulenti delle parti,
dovrebbero far eseguire ai sospettati la firma
per esteso, la corrispondente sigla
contratta e uno scarabocchio.
Talvolta, ciò che
si cela in una sottoscrizione, può emergere in un gesto libero e spontaneo quale è lo scarabocchio e questa espressione può
contribuire ad abbreviare i termini per la ricerca
della verità.
Altre casistiche
diffuse in perizia grafica, sono quelle relative alla verifica dei Testamenti olografi e delle Lettere
anonime, ma queste ultime, pur essendo rappresentate da un numero sempre
più alto di eventi criminosi,
sono le meno diffuse.
Per ulteriori
approfondimenti o per l'organizzazione di seminari e corsi sugli argomenti
citati potete telefonare allo 0532 869696 o al 335 6158695 chiedendo del Grafologo Consulente Giuseppe
Amico, oppure collegatevi al sito: www.peritocalligrafico.it.
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