martedì, aprile 23, 2013

Pensione Integrativa: le principali caratteristiche

In tempo di crisi molte persone decidono di rinviare al futuro il risparmio pensando di poter versare in futuro una quantità maggiore di denaro che attualmente non dispongono. Indipendentemente dalla tipologia di inquadramento lavorativo (privato, pubblico, lavoratore autonomo o libero professionista), aderendo oggi a una formula pensionistica integrativa si inizia già a difendere il futuro approfittando dei notevoli vantaggi e benefici fiscali previsti dalla nuova normativa. Conviene però iniziare il prima possibile per ricevere diverse agevolazioni attraverso dei moderni sistemi pensionistici.  La pensione integrativa si affianca cioè alla classica pensione statale, essendo una soluzione parallela al reddito in vecchiaia che lo Stato offre al cittadino che utilizza il denaro accantonato durante la sua vita lavorativa. La previdenza complementare ha lo scopo di pagare pensioni che si aggiungono a quelle del sistema obbligatorio, in modo da assicurare migliori condizioni di vita ai pensionati. I contributi versati vengono investiti, da gestori specializzati, in strumenti finanziari (azioni, titoli di Stato e altri titoli obbligazionari, quote di fondi comuni di investimento) che producono nel tempo rendimenti variabili in funzione dell’andamento dei mercati e delle scelte di gestione. Con le recenti riforme della previdenza complementare oggi si va in pensione con quanto si è effettivamente accumulato durante gli anni di lavoro con il versamento dei contributi obbligatori. In particolar modo per i più giovani la pensione pubblica può arrivare a coprire meno del 50% dell’ ultimo reddito. Questa formula di pensione integrativa necessita di un forte contributo dello stato. Se lo Stato non farà la sua parte o se il soggetto non avrà fondi propri, è illusorio sperare che con un versamento annuo di 5.000 euro si possa ottenere una buona pensione. Infatti, se è a tutti chiara la massima deducibilità fiscale che oggi è possibile avere grazie al versamento annuo a una forma pensionistica complementare, a pochi è chiaro a quanto effettivamente ammonterà la rendita, una volta andati in pensione.

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