lunedì, giugno 17, 2013

Marco Filippini, dolore cronico benigno, da una Survey Europea ancora al palo la Legge 38

Verrà pubblicato sul Journal of Pain Research 2013 di Giugno il lavoro relativo ad una Survey Multistato condotta in 13 paesi europei su un totale di 1039 medici di medicina generale. La stragrande maggioranza dei rispondenti (84%) percepisce il dolore cronico benigno come una delle più difficili condizioni da trattare sebbene sia ancora una scarsa priorità del sistema sanitario: purtroppo mediamente solo il 48% utilizza uno strumento per misurare il dolore.
In Italia,dei 100 medici di medicina generale intervistati che rappresentano statisticamente l’universo italiano, nonostante la legge 38 sia probabilmente la migliore al mondo e presa come model law dall’ONU, questa percentuale si abbassa al  39%   mentre il paese più virtuoso risulta la Polonia con il 65% di riscontri oggettivi effettuati.
I pazienti con dolore cronico benigno sono trattati nel 40% dei casi senza ricorso ad oppioidi mentre un restante 40% con oppioidi deboli. L’11% dei medici intervistati prescrive solo oppioidi forti mentre il 9 % prescrive oppioidi forti in associazione a quelli deboli. Tutti gli intervistati dichiarano maggior disponibilità alla prescrizione degli oppioidi forti nel dolore da cancro. Tra i medici non prescrittori le ragioni principali per il non utilizzo risiedevano nel 35% dei casi nella paura di addizione o di abuso e nel 22% dei casi per paura di effetti collaterali.
Marco Filippini Dolore Cronico Benigno Survey Europea
L’effetto avverso più temuto era la stipsi (86%) seguito da sonnolenza (52%) e da nausea (46%). Le conclusioni dello studio sono che questi dati potrebbero rappresentare la base di partenza per discutere gli strumenti (formazione, linee guida) per implementare anche nella medicina di base un corretto trattamento del malato con dolore cronico benigno. Molti dei pregiudizi infatti risiedono nella non preparazione della classe medica. Basti pensare ai dati presenti in letteratura in relazione all’abuso, o ai nuovi farmaci agonista – antagonista che implicitamente risolvono il problema.

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