La cosa curiosa di una microspia è
senz’altro l’antenna. Di fattura circolare, rigida, flessibile, a volte in
forma anomala…. Per generare onde
elettromagnetiche è necessaria una forte dose di energia , in quanto le onde
radio sono energia diramate nell’etere, da qui la fonte di alimentazione di una
microspia può essere una piccolissima pila o un micro alimentatore alimentato a
220V. Le dimensioni contenute fanno si che si arrechi discapito all’aspetto
estetico, la microspia a tubetto ne è una testimonianza, senza dimenticare
quelle con elettronica a vista. Le microspie funzionano con lo stesso principio
degli apparecchi ad onde radio ( es. il telefono cordless ). Come tutti gli
apparecchi radio, la microspia è soggetta agli ostacoli ambientali ed ha una limitazione del raggio di azione (
difficoltà a trasmettere il segnale in luoghi interrati, a distanza superiore
alla portata). Solitamente bassa la
potenza di trasmissione ( evitando così l’immediato consumo dell’alimentatore)
permette una trasmissione che oscilla dai cento ai mille metri. Operativa al 90% sulla frequenza radio UHF, la trasmissione viene
ricevuta da un ricevitore che rende
possibile l’ascolto del suono percepito dal microfono del trasmettitore. Visita il sito fontana sicurezza.com bonifica ambientale microspie
mercoledì, giugno 05, 2013
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