Che cos’è la
vetroceramica? Sempre più spesso si sente parlare di questa soluzione per le
nostre cucine e gli apparecchi che sfruttano questa tecnologia nelle due
versioni (elettrica e ad induzione) sono in costante evoluzione.La
vetroceramica è un materiale resistente alle alte temperature, fino a 500°C,
agli urti e alle sostanze acide, con cui vengono realizzati piani cottura ad
incasso, che possono essere istallati a filo top o con una cornice in rilievo.In
genere la superficie su cui poggiano le pentole, completamente liscia, si
presenta di colore nero lucido, ma può essere anche bianca. Le misure standard
di questi piani cottura sono 60cm di larghezza con 3-4 zone di cottura a disposizione.
Esistono inoltre modelli da 80-90 cm con 5 zone cottura ed i modelli domino,
composti da elementi di circa 30cm ciascuno.Per
quanto riguarda il funzionamento tecnologico, i piani cottura in vetroceramica
elettrici si riscaldano attraverso resistenze o lampade infrarosse
istallate sotto la superficie del piano. Ogni zona di cottura è indicata da un
cerchio o più cerchi concentrici e reca una spia di calore residuo che si
illumina quando il fornello è attivo, rimando acceso fin quando la temperatura
temperatura della piastra non raggiunge i 60°C. Dopo l’accensione le zone
cottura si riscaldano in pochi secondi ed è possibile regolare l’intensità del
calore, contenendo così i consumi di energia.I piani
cottura in vetroceramica a induzione, invece, hanno il vantaggio di rese
elevate a fronte di un consumo energetico inferiore rispetto al modello
elettrico: funzionano infatti tramite bobine a induzione che attivano le
proprietà elettromagnetiche dei recipienti: accendendo l’apparecchio e
collocando sulla zona cottura un recipiente in acciaio inox, acciaio smaltato o
ghisa, si produce una reazione che trasforma l’energia elettrica in campo
magnetico. Le correnti magnetiche scaldano il fondo del recipiente che a sua
volta trasferisce il calore agli alimenti ivi contenuti. Per interrompere la
trasmissione di calore, basta sollevare dal piano il recipiente: anche questo
riduce notevolmente la dispersione di energia. Su questo tipo di piano cottura,
però, possono essere usati solo recipienti in materiale ferromagnetico: non è
possibile quindi cucinare in contenitori di vetro, ceramica o terracotta, e
neppure in quelli in alluminio, rame o inox sintetico.È stato calcolato che,
rispetto al piano cottura elettrico, quello a induzione consenta una riduzione
del consumo energetico che va dal 25% al 50%. C'è da dire che in entrambe le
tipologie i consumi restano comunque piuttosto elevati. Tuttavia, mentre per i
piani cottura in vetroceramica elettrici la dispersione di calore è inevitabile
in quanto il calore deve passare dal sistema radiante alla vetroceramica, in
quelli a induzione il calore è concentrato sul contenitore: ecco perché a
parità di tempo e risultati i modelli a induzione hanno consumi minori.In molti
paesi d'Europa le cucine a induzione stanno prendendo sempre più campo. Anche
l'Italia si è adeguata a questa tendenza, non solo per ridurre i consumi, ma
anche per un fattore di sicurezza: il piano cottura in vetroceramica a
induzione, infatti, trasferendo l'energia riscaldante direttamente dal generatore
alla pentola, rimane freddo e scongiura quindi il pericolo di scottatura o
altri incidenti domestici. Visita il sito cotturavetroceramica.it piani cottura elettrici a induzione
mercoledì, agosto 07, 2013
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