La
leggenda vuole che intorno al 1565 il barone Lazare de Schwendi, che serviva la
Casa d’Austria nella lotta contro i Turchi, tornando in Alsazia portò con sé
alcune piante di vite dalla città ungherese di Tokay e ne organizzò la
moltiplicazione a Kientzheim. In realtà, secondo diverse fonti autorevoli, il
vitigno portato da Lazarre de Schwendi con tutta probabilità non corrispondeva
al famoso vino ungherese che le regioni viticole d'Europa sognavano di
importare. Si sarebbe trattato, invece, del Pinot Grigio originario della
Borgogna, noto per la sua facoltà di produrre vini molto concentrati.Derivante
da una mutazione gemmaria del Pinot Nero, il Pinot Grigio ha attraversato la
storia vitivinicola cambiando ripetutamente nome: dalla denominazione di Grauer
Tokayer prima del 1870, è passato nel corso dei secoli a Tokay grigio, Tokay
d’Alsazia, Tokay Pinot Grigio e, infine, soltanto dal primo aprile 2007, Pinot
Grigio.In Italia l'importazione del Pinot Grigio si deve al generale Sambuy,
che dalla Borgogna lo mise a dimora nelle sue vigne in provincia di Como. Da lì
conobbe una lenta ma graduale diffusione, nel Triveneto e in Lombardia,
raggiungendo nel corso dei decenni un buon livello qualitativo. Il successo ha
permesso di sviluppare impianti in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Alto Adige, e
per molti anni il Pinot Grigio è stato uno dei vini più alla moda della
produzione italiana, tanto da venire esportato negli anni Novanta in America.Oggi
la produzione italiana di Pinot grigio è destinata per l’80% al mercato
estero,dove la richiesta è in continua crescita. America, Regno Unito, Cina
Giappone sono i più importanti consumatori di questa tipologia di vino.Come
tutti i Pinot, il suo habitat naturale sono le località con clima piuttosto
freddo ed i terreni calcarei abbastanza profondi, relativamente asciutti e ben
esposti, come quello della Borgogna. In Friuli Venezia Giulia il Pinot Grigio
viene coltivato nei Colli Orientali del Friuli, nel Collio e Collio Sloveno e
si presenta di grande struttura, dal colore ramato, con note balsamiche
all'olfatto e dal gusto morbido e vellutato. È adatto alla maturazione in
barrique e ben si presta all’invecchiamento.È un vino con forte personalità che
va abbinato a piatti dal gusto intenso: tra i bianchi, è quello che meglio si
addice alle pietanze solitamente riservate ai vini rossi. Per questo è
considerato il vino dei piatti autunnali: selvaggina, vitello, maiale e
pollame, specialmente se cucinati con spezie e condimenti dal sapore marcato,
ma anche funghi, risotti e cereali. Visita il sito modeano.it vino pinot grigio
martedì, agosto 06, 2013
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