venerdì, settembre 20, 2013

SONDAGGIO TRA I LAVORATORI ITALIANI E NON

Milano, luglio 2013 - I giovani hanno molte difficolta’ a trovare lavoro in Italia e spesso sono costretti ad accettare posizioni inferiori al loro livello di istruzione, anche perche’ secondo 7 lavoratori su 10 l'esperienza e’ piu’ importante dell'educazione nel trovare un'occupazione adeguata. Ma per il 73% dei dipendenti non esiste nemmeno la certezza di mantenere il posto attualmente ricoperto e meta’ di questi e’ disposta a cedere parte dello stipendio in cambio di garanzie sulla sicurezza del proprio lavoro. E cosi’, in una situazione di profonda incertezza, il 65% dei lavoratori si dice disposto a trasferirsi in un altro Paese per trovare l'impiego che sta cercando. In un mercato del lavoro complesso, le societa’ di lavoro interinale assumono un ruolo chiave nella connessione tra domanda ed offerta: il 55% dei lavoratori italiani si rivolgerebbe ad un’agenzia specializzata se si trovasse disoccupato. Mentre quasi tutti dichiarano di preferire un lavoro temporaneo piuttosto che rimanere senza lavoro e 6 su 10 ritengono che questo possa essere un trampolino di lancio per trovare successivamente un impiego a tempo indeterminato.

Questo e’ quello che emerge dal sondaggio di Randstad, una tra le aziende leader nel settore della formazione lavoro, sottoposto a lavoratori di ben trentadue paesi nel mondo. L’amministratore delegato di Randstad Italia, Marco Ceresa, afferma che il sondaggio operato dalla propria azienda fotografa un mercato lavorativo contrassegnato da una profonda incertezza generale. Il senso di frustrazione e’ radicato da un dato sintomatico: il 65% dei lavoratori e’ pronto a lasciare il paese.

Se per gli italiani l’esperienza conta di piu’ del titolo di studio, per i norvegesi e i danesi le due cose si equivalgono, mentre per i cinesi, i turchi e i britannici la convinzione italiana e’ particolarmente radicata. L’’89% degli italiani, infatti, ritiene che per chi cerca lavoro sia molto difficile trovarlo all’altezza del proprio livello d’istruzione. Inoltre, più di otto intervistati italiani su dieci, pensano che ci siano problemi di occupazione anche per i lavoratori con piu’ di 55 anni.
Luther Blissett

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