martedì, settembre 24, 2013

Turismo in Italia: nuove figure manageriali

Dall’analisi dell’ Osservatorio acquisti CartaSi, che ha monitorato le spese con carta nei mesi giugno e luglio, emerge la sostanziale tenuta del turismo straniero (+4,2%) , seppur con crescite molto più contenute rispetto al passato. Questo trend economico richiede delle nuove figure manageriali in grado di valorizzare il turismo straniero in Italia. Molte università rispondono a questa esigenza del mercato del lavoro con corsi di laurea in management del turismo.

L’ obiettivo è quello di formare professionisti in grado di cogliere le opportunità di successo e crescita professionale nell' hospitality industry nazionale e internazionale, nelle aziende ed istituzioni del turismo, nonché nelle società di consulenza specializzate nella realizzazione di progetti turistici. Il percorso si caratterizza per il forte coinvolgimento di imprenditori e manager delle maggiori imprese del settore e per un approccio multidisciplinare basato su solide competenze di strategia, economia aziendale, finanza, organizzazione, comunicazione e marketing. 

Il turismo in Italia occupa il 9.5 per cento del prodotto interno lordo. Il giro d'affari più importante, comunque, del turismo è veicolato dai Paesi europei. I tedeschi sono, storicamente, i primi spender con una quota del 14%, ma rispetto a giugno e luglio dello scorso anno hanno registrato una flessione delle spese del 3,2%. Si confermano in crescita (+3,1%), invece, le spese degli americani, in seconda posizione con l'11,7% del valore totale e dei francesi (2,1%), in terza posizione nella classifica. In grande frenata, invece, le spese dei giapponesi, in calo dall'incidente di Fukushima, così come quelle dei Paesi Bric, che riflettono sulle spese effettuate nel nostro Paese, la crisi della loro economia.


La Russia registra un incremento del valore speso del 19,2%, crescita che porta il Paese a ricoprire la sesta posizione con un peso, sul totale speso dalle carte straniere, del 7,3%. Trend facilmente verificabile frequentando i ristoranti e i locali di alcune località italiane di maggior richiamo turistico. Ancora più netto l’ incremento del valore delle spese dei cinesi che, pur pesando meno dell'1% sul totale, crescono del 34,8%

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