martedì, gennaio 28, 2014

Guida al fondo pensione aperto




Il fondo pensione aperto rientra, insieme ai fondi negoziali, ai piani individuali pensionistici, nella cosiddetta pensione complementare e cioè un tipo di previdenza che integra quella normalmente erogata dagli enti previdenziali obbligatori.

Il fondo pensione aperto è uno strumento di previdenza complementare regolamentato dalla COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione).

L’adesione a questo tipo di fondo non è legata a una condizione lavorativa ed è perciò volontaria. Si può aderire al fondo pensione aperto sia individualmente sia collettivamente. In questo secondo caso i lavoratori di una determinata azienda possono aderire al fondo aperto sulla base della regolamentazione della propria azienda oppure possono aderirvi in forma “tacita” qualora non venga espressa nessuna preferenza per la destinazione del proprio TFR entro i termini previsti.

Il lavoratore che ha aderito al FPA su base individuale può scegliere liberamente la contribuzione mensile, trimestrale o annuale oppure può decidere di versare il solo flusso di TFR, mentre i dipendenti pubblici possono versare il solo contributo individuale. Inoltre se si contribuisce per almeno cinque anni al proprio fondo pensionistico individuale, al termine dell’attività lavorativa la posizione individuale si trasforma in rendita.

Quando si apre un fondo pensione aperto in genere è possibile scegliere la linea di investimento dei propri contributi ad esempio: rendimento garantito che garantisce un rendimento minimo pari alla somma dei contributi versati; investimenti bilanciati che permettono di esporsi a un rischio moderato a fronte di un rendimento maggiore e altri tipi di investimenti.

Questo tipo di fondi è ancora visto con un certo scetticismo in Italia, mentre nel Regno Unito è un sistema molto sviluppato. Tuttavia aprire un fondo pensione aperto oggi può essere una scelta saggia vista la precarietà della realtà in cui viviamo.

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