In tempo di crisi, dopo la sistematica cancellazione dei pochi
incentivi alla diffusione del libro e della lettura, e nessuna nuova
legge che rilanci l’industria culturale del Paese, assistiamo
all’ennesimo durissimo colpo inferto all’editoria romana. La Camera di
Commercio di Roma, da anni prezioso sostegno dei piccoli editori romani,
farà mancare il suo contributo per partecipare al Salone Internazionale
del Libro di Torino, confermando il suo sostegno ad altre fiere
commerciali, sicuramente di importanza strategica (Fiera di
Grottaferrata, Casaidea, Motodays, Worldfishing), ma relegando di fatto
ancora all'ultimo posto l’industria culturale del nostro Paese.
L’assenza di tale contributo, che negli anni ha permesso questa
presenza ad alcuni piccoli editori, di fatto farà scomparire una
importante realtà produttiva nazionale del settore (Roma è da anni la
provincia con il maggior numero di aziende editoriali in Italia)
all'interno della più rilevante vetrina nazionale, che permetteva loro
anche un contatto con realtà europee ed internazionali.
La
mancata partecipazione al Salone sarà anche un ulteriore colpo alla
sopravvivenza di queste aziende, già messe a dura prova dalla crisi.
Probabilmente per alcune il colpo decisivo.
Tramite
l'Associazione Osservatorio degli Editori Indipendenti, alla quale
aderiscono 69 case editrici sul territorio nazionale, di cui 23
risiedono nel territorio della provincia di Roma, questi editori hanno
voluto far sentire la loro voce alla Camera di Commercio di Roma,
chiedendo, con una lettera, di rivedere la loro decisione.
Riportiamo di seguito il testo della lettera inviata alla Camera di Commercio di Roma.
Roma, 3 febbraio 2014
Spett.le
Camera di Commercio di Roma
Con
nostra grande sorpresa apprendiamo in questi giorni la decisione della
Camera di Commercio di Roma di non confermare per l’anno in corso il
Vostro prezioso sostegno, fornito negli anni precedenti, alla presenza
delle piccole e medie aziende della provincia di Roma al Salone
Internazionale del Libro di Torino. Pur comprendendo scelte dolorose,
che anche voi come tutti, siete costretti a fare in questo delicato
momento storico per il nostro Paese, ci permettiamo di segnalarvi il
nostro disappunto e vi chiediamo con la presente di rivalutare la Vostra
decisione in merito.
Come
Presidente dell'Associazione Osservatorio degli Editori Indipendenti,
alla quale aderiscono 69 case editrici sul territorio nazionale, di cui
23 risiedono nel territorio della provincia di Roma, ma anche a nome di
tutte quelle aziende editoriali che ogni giorno, 365 giorni all'anno,
fanno il loro lavoro senza sosta e in condizioni spesso di
autosfruttamento, voglio ricordare l’indotto di lavoro che le nostre
aziende creano nel territorio romano, fatto di grandi numeri: redattori,
traduttori, correttori di bozze, grafici, tipografi, distributori,
librerie. Tutte alte professionalità che, senza la nostra presenza sul
territorio rischierebbero di non poter esercitare più la loro
professione. Lavoriamo nella precarietà e nel debito, spesso con poche
risorse e quasi sempre senza alcun contributo pubblico. Siamo attori di
un’economia della conoscenza: promuovere i nostri prodotti, i libri, è
continuare a preservare la catena del sapere. Il nostro prodotto, il
libro, non è solo mercato, è anche strumento di formazione, risorsa
individuale e collettiva, strumento di circolazione delle idee, e perché
no, anche svago e divertimento. Il libro è un bene comune.
La
presenza delle case editrici, firmatarie della presente, al Salone
Internazionale del Libro di Torino, significa, per la città di Roma,
portare la più importante realtà produttiva nazionale in questo settore
(Roma è da anni la provincia con il maggior numero di aziende editoriali
in Italia) all'interno della più rilevante vetrina nazionale, che
permette tra l’altro anche contatti con realtà europee ed
internazionali.
La
vostra scelta di non sostenere economicamente la nostra presenza in
questo luogo, impedirà a tutte queste aziende di essere presenti a
Torino nell'edizione del 2014. Non ne risentirà soltanto l'intero
settore editoriale del territorio, ma si correrà il rischio di infierire
un ulteriore colpo alla sopravvivenza delle nostra aziende, già messe a
dura prova dalla crisi e dai tagli continui alle poche agevolazioni di
cui il nostro settore ha goduto. Probabilmente per alcune di queste sarà
il colpo decisivo. Ed ogni casa editrice che chiude, al di là del
dramma economico, è un pezzo di cultura del nostro Paese che se ne va!
Vi
chiediamo quindi, di nuovo, di riprendere in esame la Vostra decisione,
tornando sulle scelte fatte per il 2014. Da parte nostra siamo
disponibili a discutere con Voi le modalità di sostegno alla nostra
partecipazione.
In attesa di un vostro gentile riscontro, inviamo distinti saluti e restiamo in attesa di una vostra risposta.
IL PRESIDENTE
Luigi Iacobelli
Firmatari che hanno usufruito in passato del contributo:
360 GRADI, ALEGRE, ATMOSPHERE
LIBRI, BEL-AMI, CAVALLO DI FERRO, EDITORI RIUNITI, EDITORI RIUNITI
UNIVERSITY PRESS, EDIZIONI PER LA DECRESCITA FELICE, FEFE’, FRANCO
MUZZIO, GARGOYLE, GREMESE, IACOBELLI, IL MENABO, LEGGERE TUTTI - AGRA,
RICCA EDITORE, ROUND ROBIN, SANDRO TETI, SCIENZE E LETTERE
mercoledì, febbraio 12, 2014
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