La
divisione orientale dell'azienda di accessori moto ha celebrato il
successo con un grande evento in Malesia, a Kuala Lampur, con la
partecipazione della vicepresidente Hendrika Visenzi, a capo di
marketing e comunicazione e figlia del fondatore e attuale presidente
Giuseppe Visenzi, il direttore generale di GIVI Asia On Hai Swee e il
direttore operativo per l'estero Joseph A. Perucca.
La
multinazionale bresciana di accessori moto GIVI, fondata dal campione
di motociclismo Giuseppe Visenzi nel 1979 è presente in 40 filiali
nel mondo e 7 succursali dirette - America, Austria, Francia,
Germania, Inghilterra, Malesia, Spagna - con un fatturato di 60
milioni di euro.
GIVI Asia
è la succursale dell'azienda con base in Malesia e con le funzioni
di ufficio centrale per il mercato asiatico, con un fatturato di
9 milioni di euro e
una quota di mercato pari al 20%. In Oriente può contare su
due impianti di produzione: uno nella capitale malese disposto su
oltre 9000 metri quadri, e un altro vicino alla capitale vietnamita
Ho Chi Minh City. Attualmente nei due stabilimenti vengono prodotti
al mese circa 40.000 pezzi tra bauletti, caschi e altri accessori. Ai
poli produttivi si aggiunge inoltre un’operazione commerciale di
distribuzione diretta in Indonesia, il terzo mercato mondiale nel
settore motociclistico, inaugurata quest’anno.
La
rete di GIVI Asia conta più di 600 dealer in Malesia, è presente in
altri 10 Paesi asiatici (Taiwan,
Corea, Filippine, Giappone, Mymar, Cambogia, Thailandia, Cina, Hong
Kong, Singapore) dove conta in tutto 20 distributori.
Avviata
nel 1994, il 24 agosto ha festeggiato i primi vent'anni di successo.
L'evento
è stato annunciato con una conferenza stampa durante la quale sono
stati presentati i nuovi prodotti studiati per il mercato asiatico.
La sala era gremita di giornalisti, inclusa la televisione nazionale,
anche perché GIVI in Malesia e ormai il brand stesso del Made in
Italy grazie a un'estesa e intensa attività di merchandising.
Alla
conferenza stampa erano presenti la vicepresidente GIVI Hendrika
Visenzi, direttore marketing e comunicazione del Gruppo, il direttore
generale di GIVI Asia On Hai Swee e il direttore operativo per
l'estero Joseph A. Perucca, che hanno presentato risultati e
obiettivi.
Hendrika
Visenzi ha dichiarato: “La prima tappa sarà aumentare le vendite
di bauletti in Malesia e raddoppiare l'attuale quota nel marcato dei
top case, portandola al 30% in due anni. I margini di miglioramento
sono ampi se si conta che in questo Paese ci sono circa 8 milioni di
motociclisti, 2 milioni dei quali hanno già scelto un bauletto
GIVI”.
“I
nuovi bauletti, presentati in conferenza stampa, sono nati proprio
per facilitare questo traguardo: i modelli E250 WildCat e E22 sono
stati studiati specificatamente per motorini e scooter, mezzi di
trasporto privilegiati in quest'area del mondo”.
Infatti,
il nuovo modello Wild Cat è di misura contenuta e quindi ideale per
il parco motociclistico locale che e composto da moto con cilindrata
massima di 150cc. L’aspetto estetico slanciato e sportivo copre
soprattutto quella fasce di clienti giovani che richiedono un disegno
più vivace.
Inoltre,
le strategia aziendale punta ad aumentare del 50% le esportazioni
verso gli altri stati asiatici. “Siamo grati alla casa madre
italiana che ha confermato piena fiducia e appoggio allo sviluppo del
business nel nostro continente”, ha commentato On Hai Swee.
In serata si è poi svolto un imponente gala con la partecipazione di figure del board e istituzionali, “Un evento grandioso!”, ha commentato la vicepresidente Visenzi.
Un
successo, quello di GIVI Asia, che trova ha la sua forza nel rapporto
con il territorio, come ha commentato Joseph A. Perucca: “In Asia
il brand GIVI oltre a essere conosciuto per la qualità del servizio,
è anche apprezzato per il continuo sforzo nel promuovere sicurezza e
migliori condizioni per gli utenti motociclisti locali. Ad esempio i
motociclisti erano abituati a utilizzare caschi 'taglia unica', GIVI
è stata la prima a introdurre sul mercato la diversificazione delle
taglie, contribuendo a rivoluzionare il concetto di sicurezza legato
alle due ruote”.
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