Gli impianti dentali sono radici artificiali degli elementi dentali che vengono utilizzati in seguito alla perdita di uno o più denti o alla loro agenesia.
La mancanza di uno o più denti è
riconducibile a diverse cause:
- Agenesia dentale: mancanza congenita di uno o più denti
- Perdita per trauma
- Perdita per patologia cariosa
- Perdita per malattia parodontale
In passato, i denti, venivano persi
soprattutto a causa di traumi; oggigiorno
l’alimentazione più ricca di zuccheri raffinati e cibi che non
permettono un’ adeguata auto-detersione degli elementi dentari, sono la
principale causa della perdita dei denti nel corso della vita.
In seguito alla perdita di uno o più
denti è necessario comprendere quale è il metodo più idoneo per andare a
sostituirli.
Le opzioni di trattamento dell’edentulismo
possono essere varie:
- protesi parziali rimovibili
- ponti sostenuti da denti
- denti sostenuti da impianti dentali
Per decidere quali di queste è più
adatta alla condizione del paziente devono essere valutati diversi fattori,
come:
· la salute
orale e generale del paziente
· l’ età
· le condizioni
degli altri elementi presenti nel cavo orale e di eventuali parodontopatie a loro
carico
· la
predisposizione e la volontà del paziente a sottoporsi ad un intervento
chirurgico
· costo economico
del trattamento.
L’intervento di implantologia dentaria
La metodica di sostituzione degli
elementi dentari tramite impianti dentali permette di andare a sostituire la
radice del dente naturale con impianti osteointegrati a cui verrà collegato un
dente artificiale per andare a ripristinare la funzione e l’estetica
dell’elemento mancante.
Già intorno agli anni Cinquanta Branemark,
chirurgo ortopedico svedese, condusse degli studi in cui evidenziò come il
titanio riuscisse ad integrarsi perfettamente con l’osso.
Oltre al materiale biocompatibile
utilizzato, egli indicò, come requisiti fondamentali nell’implantologia, la
tecnica chirurgica atraumatica e una fase di guarigione dove gli
impianti non devono essere caricati e tutti i fattori che rischiano di
infettarli devono essere eliminati.
Da Branemark ad oggi l’implantologia
ha fatto passi da giganti permettendo di fare riabilitazioni protesiche
eccellenti esteticamente e durature nel tempo. Gradualmente, infatti, si è
cercato sempre più di affiancare ad un perfetto ripristino masticatorio una
completa restituzione dell’integrità estetica.
Le metodiche implantari prevedono
l’uso di una sequenza di frese che in maniera crescente preparano in modo del
tutto atraumatico il sito di
inserzione dell’impianto.
In seguito all’inserimento endo-osseo
dell’impianto si andranno ad innescare dei processi biologici a carico dell’osso
che permetteranno ad esso di integrarsi in maniera completa; inizialmente si
avrà la formazione di un ematoma e l’accumulo di cellule infiammatorie e
mesenchimali attorno all’impianto, successivamente saranno rilasciati ed
attivati i mediatori della flogosi, vi sarà la differenziazione delle cellule
mesenchimali in osteoblasti con formazione del tessuto di granulazione che
verrà in seguito eliminato dagli osteoclasti per far spazio alla formazione e
al rimodellamento osseo.
Le controindicazioni alla chirurgia
implantare sono uguali a quelle di qualsiasi altro intervento chirurgico.
Se volete saperne di più sulle tecniche implantari visitate il nostro sito dedicato all'implantologia dentale: http://roma.implantologiamedica.it!
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