venerdì, giugno 30, 2017
Borgo Ca’ dei Sospiri, il punto di riferimento per chi cerca alberghi di lusso vicino a Venezia
Per chi cerca quindi degli alberghi vicino a Venezia, come base per visitare la città e le principali isole della laguna, Borgo Ca’ dei Sospiri può rappresentare la location ideale nella quale soggiornare qualche giorno per vivere al meglio la propria vacanza.
A pochi minuti in auto da Venezia, Borgo Ca’ dei Sospiri, hotel 4 stelle di lusso, offre una posizione ideale dalla quale partire per conoscere ed esplorare le bellissime isole veneziane.
Murano, Burano, Torcello, luoghi magnifici da visitare almeno una volta nella vita. Posti incontaminati dove le tradizioni di un tempo rimangono vive, grazie ai pochi abitanti.
Per chi cerca quindi alberghi vicino a Venezia dove dormire e rilassarsi dopo intense giornate, in ambienti eleganti e raffinati, dotati di ogni comfort, Borgo Ca’ dei Sospiri è la location ideale nella quale trascorre una vacanza indimenticabile.
giovedì, giugno 29, 2017
Reportage MXO EVENTI per il CIRCO NERO Campi beer Festival 2017
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CIRCO NERO@Campi Beer Festival 2017
SABATO 1 LUGLIO
Parco di VIlla Montalvo
Campi Bisenzio - FIRENZE
**** INGRESSO GRATUITO ****
Questo non è il circo triste degli animali in gabbia e delle unghie tagliate,
non è il circo meraviglioso che tiene a bocca aperta i bambini di tutto il mondo,
e neppure quello struggente dei clown nani che inciampano nella vita con le loro scarpe troppo grosse.
Questo è il Circo della Musica e delle Passioni che urlano dentro,
è il Circo della Notte, il CIRCO NERO !
Video Elizabeth Kinnear di Virgilio Villoresi vince al NYC INDIE FILM AWARDS 2017
Nuova strategia vincente e nuovo risultato di successo per Brave Models che ottiene per la sua rappresentata, la modella e attrice Elizabeth Kinnear il ruolo di protagonista assoluta nel nuovo e avvincente video di Virgilio Villoresi, vincitore al NYC INDIE FILM AWARDS 2017 ed al Van Gogh AMSTERDAM Film Festival 2017.
Brave Models vince su tutti, la sua rappresentata, la Modella e Attrice Elizabeth Kinnear, è stata selezionata tra tutte le altre candidate per interpretare il ruolo di protagonista del nuovo video musicale "Golden Light" dei Blonde Redhead diretto dal regista e videomaker fiorentino Virgilio Villoresi.
Virgilio Villoresi è lui stesso coprotagonista insieme ad Elizabeth Kinnear del video che risulta essere un corto ipnotico e a tratti surreale grazie ad un gioco di luci colorate e al contrasto giorno/notte, uomo/donna.
Per quanto riguarda gli effetti speciali, Villoresi afferma: «erano già un po' di anni che volevo sperimentare la tecnica RGB. L'ho scoperta attraverso delle cartoline vittoriane e me ne sono invaghito da subito». Altro che digitale, insomma, il regista è andato a riprendere addirittura un trucco ottocentesco: «credo che la magia vera dei trucchi vada fatta sul set e non al computer», aggiunge, «personalmente percepisco una sorta di aurea, di sintesi alchemica, quando ricreo l'effetto sul set rispetto agli algoritmi digitali».
Fonte:Video Clip Italia
Sicure e resistenti, le padane elevatrici di Ilma sono la soluzione ideale per il superamento delle barriere architettoniche
Da anni leader nella produzione di pedane elevatrici, Ilma progetta e realizza pedane che permettono di spostarsi in modo agevole all’interno e all’esterno degli edifici.
Grazie, infatti, alla loro struttura resistente sono in grado di garantire una durata illimitata in ogni condizione atmosferica, senza necessità di manutenzione. Il piano di camminamento è poi dotato di antisdrucciolo e studiato per assicurare la massima stabilità durante il transito ed evitare così scivolamenti.
mercoledì, giugno 28, 2017
Radio Eraclea Online - Cattolica Eraclea - radioeraclea: Abbadia San Salvatore. Premio letterario “Un monte...
Abbadia San Salvatore.
Patrocinato dall’Ammini...
6/7 Anfisa Letyago @ PopFest - People on Pleasure c/o Praja - Gallipoli (LE)
Terna ad Ferraris contratto di circa 180 milioni di dollari in Brasile
Terna sotto Luigi Ferraris compie un altro passo avanti in America del Sud: in Brasile con un contratto di circa 180 milioni di dollari.
Terna, ad Luigi Ferraris, ha firmato il closing dell'operazione con il Gruppo Planova per l'acquisizione di due concessioni per la realizzazione ed esercizio di circa 500 km di infrastrutture elettriche in Brasile.
Le attività di sviluppo, progettazione e costruzione (EPC) saranno affidate al Gruppo Planova, in qualità di realizzatore per conto del Gruppo Terna.
Il perfezionamento dell'operazione, effettuata tramite la controllata Terna Plus e realizzato con l'acquisizione di due società veicolo brasiliane "SPE – Santa Maria Transmissora de Energia S.A." e "SPE – Santa Lucia Transmissora de Energia S.A.", porterà alla realizzazione di nuove linee, rispettivamente per 158 km nello Stato del Rio Grande do Sul e per 350 km nello Stato del Mato Grosso.
Il valore del contratto (che comprende i costi di sviluppo e la realizzazione delle opere) è di circa 180 milioni di dollari.
"L'accordo – sottolinea la società – rientra nella strategia del Gruppo Terna per lo sviluppo di reti e infrastrutture elettriche all'estero, grazie al know how maturato nel core business della trasmissione elettrica".
Fonte: LaStampa.it
Arriva in Europa il Monopoly di Dragon Ball Z
Fabio Fazio RAI, non quanto costa ma quanto vale
Aldo Cazzullo su Fazio e la RAI: "Credo che, quando si stabilisce o si discute il compenso di una persona, non ci si debba chiedere quanto costa, ma quanto vale (…)".
Caro Aldo,
mi piacerebbe conoscere la sua opinione sul caso Fazio. Può, deve, il servizio pubblico accettare di pagare un suo «pezzo pregiato» fior di milioni aumentando il compenso precedente? Avrei voluto vedere se Fazio, andando altrove, si sarebbe portato con sé i suoi fan.
Valentina Micillo, Milano
Cara Valentina,
Ho ricevuto molte lettere sul tema, alcune decisamente più assertive della sua. Credo che, quando si stabilisce o si discute il compenso di una persona, non ci si debba chiedere quanto costa, ma quanto vale. Fabio Fazio vale molto, e non solo perché le sue trasmissioni incassano molta pubblicità, e quindi si ripagano e fanno anzi guadagnare la Rai: per essere concreti, RaiTre perde 15 milioni, ma RaiUno ne guadagna 22.
Per anni Fazio è stato l'unico a riuscire a fare una trasmissione di libri in prima serata (al mattino c'è quella ormai storica di Corrado Augias). Le trasmissioni di libri non funzionano se hanno un approccio penitenziale, se comunicano questo messaggio: «Ora basta guardare sciocchezze, mettiti in ginocchio sui ceci, allaccia il cilicio e diventa migliore». Così la gente cambia canale. Se invece il messaggio dice in sostanza «stasera parliamo della vita, ridiamo, ci emozioniamo, ci indigniamo, e se vi interessa c'è questo libro», allora una parte significativa di pubblico risponde. In questo modo Fazio non solo ha portato in tv David Grossman e Daniel Pennac, Abraham Yehoshua e Emmanuel Carrère, Umberto Eco e Mario Vargas Llosa, insomma i più importanti scrittori del nostro tempo; ha dato loro un pubblico che in altre trasmissioni non avrebbero avuto. Questo non significa condividere tutto quello che Fazio fa o pensa. Ad esempio su Roberto Saviano ho un'opinione diversa dalla sua. Però credo che Fazio interpreti in modo corretto quel che dovrebbe fare il servizio pubblico.
Si parla spesso di dedicare una rete alla cultura, togliendole la pubblicità. Sarebbe un esperimento interessante. Ma credo che un canale culturale dovrebbe comunque puntare ad avere un pubblico ampio. Abbiamo, con rare eccezioni, una classe di accademici che disprezzano la divulgazione perché disprezzano il popolo, anzi il volgo, e sono convinti di essere giudicati tanto più bravi quanto più sono oscuri. Questo aumenta il ruolo e la responsabilità della tv pubblica nella divulgazione e quindi nella formazione, come sostiene da sempre Piero Angela. Ora suo figlio Alberto ne ha raccolto il testimone. Il problema della Rai è avere più Alberto Angela e più Fabio Fazio; non meno.
Fonte: Corriere della Sera
martedì, giugno 27, 2017
History of the iPhone
Per la sua celebrazione in questa settimana, abbiamo voluto dare anche noi un omaggio alla storia dell’iphone.
Un racconto di altri Tempi, dove tutto appariva non umano, ma incosapevolmente era tutto reale.L’iphone ci ha portato grande innovazione, molti modi per socializzare, lavorare non diventa più un posto fisso, ma elasticità, flessibilità.L’Iphone ci ha regalato il CAMBIAMENTO. La sua diversità, il suo incoraggiamento all’evoluzione ci ha dato modo di recuperare il futuro che ormai sembrava troppo scontato. In un mondo come il nostro, dove tutto cambia così velocemente, lui è sempre lì ha soddisfare tutti i nostri piacieri e ambizioni.
La sua inconfondibile visione della realtà passata dalle nostre mani rendendo la tua visione un ottima posizione per vedere il Futuro e ciò che ci potrà attraversare.
Una tua considerazione va a dare un contributo alla community IPHONE, dicci la tua lasciando un commento.
Si Voglio dare un mio contributo alla Storia dell'Iphone... Sì ma fallo ORA
lunedì, giugno 26, 2017
Nikita #Costez Summer Club Grumello Telgate (BG): 30/6 Mauro Ferrucci 1/7 Jay & Jay
MONTASCALE MANTOVA: CST Montascale
MONTASCALE PER ANZIANI E MONTASCALE PER DISABILI: un valido aiuto per la mobilità
Esce il numero di giugno di MAT 2020
L’estate Vida Loca? Un party dietro l’altro, tutti a ritmo di urban
30/06 Mario Get Far Fargetta @ Life Club - Rovetta (BG)
Salvini contro lo Ius soli e la legge sulla cittadinanza
“La cittadinanza arriva al termine di un percorso, non è un biglietto del luna park che si regala come un premio”.
Il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini è intervenuto duramente sul dibattito relativo allo ‘ius soli’, ovvero, la proposta di dare la cittadinanza italiana a tutti i bambini stranieri, figli di immigrati nati in Italia.
Attualmente, infatti, nel nostro paese vige lo ‘ius pater’, in virtù del quale i figli degli immigrati alla nascita prendono la cittadinanza del genitore.
Il decreto legge attualmente e’ in discussione in Parlamento e in questi giorni è alla base di un duro scontro tra il Vaticano e alcuni partiti politici, tra cui la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle di Grillo...
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domenica, giugno 25, 2017
Vacanze economiche in Sicilia: Mini appartamenti in promozione
Il Cda Rai approva palinsesti, Fabio Fazio il futuro resta targato Rai
L'accordo prevede che il conduttore faccia un numero maggiore di ore di trasmissione
"Che tempo che fa" passa su Rai1 la domenica sera. Oltre a un programma in onda il lunedì
Orfeo: "Così si consolida la leadership della tv pubblica"
La fumata è bianca, i palinsesti della nuova stagione, grosso modo, sono approvati: ma soprattutto la Rai, per via del Cda riunito ieri, ha impugnato lo spadone e tagliato di netto il nodo principale. Fabio Fazio, cioè, il rinnovo del suo contratto, il futuro che resta targato Rai: a prezzo oneroso –lontanissimo da tutti i tetti possibili, siamo in pratica sulla luna che guarda i tetti – quattro anni di esclusiva, 11,2 milioni di euro tutto compreso – annessi e connessi vari. Con distinguo che interessano solo gli assatanati (ci sono dentro diritti e formato etc. per cui in teoria la cifra diretta sarebbe uguale al passato). Ma soprattutto c'è il passaggio di Che tempo che fa a Rai 1, la domenica sera e, qui sta il punto, un programma del lunedì in seconda serata, sempre Rai1, da cui potrebbero nascere meraviglie, forse.
Nei commenti del neo-direttore generale Mario Orfeo e della presidente Monica Magioni, il senso è univoco: "Non potevamo permetterci di perdere Fazio, con lui la Rai resta ancora al top della tv". E Orfeo è ancora più netto: "Fazio è determinante per la leadership della Rai". E quindi che gli vuoi dire? E' stato un Cda contrastato il giusto – Carlo Freccero se n'è andato via in polemica, ma sul resto dei palinsesti, su Fazio e compensi non ha mai eccepito, anzi – ma alla fine, anche pressati dalla scadenza imminente della presentazione pubblica, la decisione. Che un minuto dopo è finita sotto l'attacco pesante dei soliti noti, vedi il piddino Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza e, peraltro, portavoce di Renzi, pasdaran assoluto sul tema, che si è scatenato: "Il raddoppio del compenso a Fazio è uno schiaffo al Parlamento e agli italiani che fanno sacrifici. Per di più da un Cda che decide contratti ben oltre la durata del proprio mandato.
La presunta riduzione del 10% dei compensi annunciata nei giorni scorsi si è rivelata una presa in giro". Al momento Anzaldi forma una sorta di trio meraviglia con Maurizio Gasparri ("E' una vergogna, ci vediamo in Vigilanza") e Matteo Salvini ("E' una vergogna regalare undici milioni a Fazio e poi chiedere il canone a disoccupati e pensionati"). Ma il tono della politica, se succederà, si alzerà davvero solo nelle prossime ore: se non succederà, vorrà dire che alla fine sotto sotto sono tutti un po' contenti. Intanto in ambienti Rai, quelli giusti, si giudica "scomposta ma coerente" la reazione di Anzaldi, mentre si fa sapere che Fazio non stava bluffando e aveva almeno un'offerta importante dalla concorrenza.
L'effetto Fazio – che in teoria ha solo ricevuto la proposta di contratto ma che nella realtà ha firmato eccome – sorvegliato saldamente nella trattativa dal super-manager Beppe Caschetto (Anzaldi fa allusioni pesanti al corroborante aumento anche per quest'ultimo), scende a cascata su altre situazioni un po' in bilico. Ovvero restano anche Carlo Conti e soprattutto Alberto Angela, più varie ed eventuali, Giletti che lascia l'Arena e avrà dei sabato sera e cose così. Resta però quella suggestione Fazio del Lunedi sera, per non parlare di apparizioni possibili a Sanremo (come ospite e poi chissà). Il conduttore ha chiuso il suoChe tempo che fa di stagione con la puntata in cui ha ospitato Fiorello ed è stato come una sorta di dimostrazione-show di cosa si potrebbe fare in quella Rai1 se, insomma, metti il caso. Presto per fare ipotesi vere, ma come si dice con decisione negli ambienti Rai di cui sopra: se c'è uno che può riportare Fiorello in Rai, si chiama Fabio Fazio.
Fonte: La Repubblica
sabato, giugno 24, 2017
Madonna del Ghisallo e Pian del Tivano in moto | MT-09 Tracer & BMW S1000XR
Madonna del Ghisallo e Pian del Tivano in moto. Scopri il viaggio in questo nuovo video pubblicato nel canale SMoto su Youtube.
venerdì, giugno 23, 2017
RAI Serie TV: ecco i punti di forza di "Tutto può succedere"
Serie TV RAI, Tutto può succedere. In questo remake di Parenthood il team lavora di leggerezza valorizzando bene una naturale inclinazione per la commedia.
«Siamo una famiglia, sì o no?», chiede Sara (Maya Sansa) a sua figlia Ambra (Matilda De Angelis), adolescente sveglia ma insicura, cresciuta con un padre irresponsabile e problematico. La ragazza non risponde: è appena arrivata a Roma da Genova con sua madre e suo fratello Denis (Tobia De Angelis), dopo la dolorosa ma inevitabile separazione da quel padre disastroso.
Non conosce ancora, Ambra, gli abbracci e le risate collettive, le ansie condivise e quanto sia bello spartire coi calorosi parenti romani la gioia di un regalo offerto dalla vita. Non sa molto del tepore dolce di sentirsi ramo di un albero robusto e rigoglioso, composto da due nonni, dai loro quattro figli e da un bel mucchio di nipoti, tra cui lei.
Scoprirà tutto durante un viaggio lungo due stagioni, sempre su Rai Uno, dal 27 dicembre del 2015 al 29 giugno prossimo, quando la disordinata orchestra dei Ferraro suonerà per l'ultima volta la sua vitalità caotica ma coinvolgente, il suo entusiasmo spassoso e un poco confusionario, chiassoso ma sensibile. I problemi delle varie generazioni si accompagneranno per l'ultima volta all'allegria, in un volteggio finale di risate ed emozioni.
Ventisei puntate in tutto, di peripezie esistenziali e sentimentali, durante le quali Ambra, piccolo e prezioso anello di un ampio girotondo familiare, ha incontrato i vistosi difetti dei suoi tanti familiari: dal testardo e orgoglioso nonno Ettore (Giorgio Colangeli) alla saggia e sottilmente malinconica nonna Emma (Licia Maglietta), fino alle tante zie e zii carnali e acquisiti, ognuno coi propri figli a completare il gran concerto. Tanti chicchi di un gustoso grappolo, ognuno dal sapore unico: ecco i Ferraro, coralità agrodolce che parla di bullismo e di vuoti nell'anima portati dal pensionamento, di video virali e di gravidanze involontariamente interrotte, del lavoro che si perde a quarantatré anni e della paura che si prova.
Ambra, al pari di ogni personaggio di Tutto può succedere, osserva la fatica di tutti per tenere in piedi il proprio nucleo, le prove continue che la vita impone a ogni età, le tempeste a volte indomabili che aggrediscono gli amori che parevano al sicuro, gli errori e le rinunce che plasmano i bilanci personali, il sudore colato per crescere i figli, doni infiniti che a volte vivono problemi che non possiamo annullare, soltanto lenire, magari affrontandoli con la bravura esemplare di Alessandro (Pietro Sermonti), primogenito di Ettore ed Emma, e di sua moglie Cristina (Camilla Filippi), che oltre a essere i genitori di Federica (Benedetta Porcaroli), intelligente e riservata coetanea di Ambra, lo sono anche di Max (Roberto Nocchi), che ha otto anni e la sindrome di Asperger. Il tempo speso per il figlio non toglie ad Alessandro la capacità di spendersi per gli altri, non scalfisce la sua propensione ad «aggiustare le persone», come sintetizza suo padre a un certo punto. Le difficoltà non tolgono ai Ferraro il piacere di incontrarsi, aumentano semmai il bisogno di tenersi stretti, sciogliendo la complessità del vivere in una cena con brindisi e autoironico ripescaggio di aneddoti dal passato.
Sa tenere la porta aperta al mondo esterno, questa arruffata famiglia italiana: ha il merito di aprirsi ai portatori di sana rottura e quindi di crescita, al loro sguardo esterno e libero che aiuta a sforbiciare i cordoni ombelicali ancora intatti. Sanno pure pregare, i Ferraro, qualche volta, anche se nonna Emma non sa bene da dove cominciare: «Padre nostro — confessa ad alta voce — so che non ci parliamo molto spesso». Poi, però, ringrazia per i tanti doni ricevuti e chiede preghiere per i propri cari, conquistandosi così l'applauso della tavolata e un "brava" da tutti i commensali.
Tutto può succedere è il remake italiano della statunitense Parenthood, serie cult da sei stagioni in tutto, dal 2010 al 2015, a sua volta ispirata al film Parenti, amici e tanti guai di Ron Howard, del 1989. Se in quel vigoroso family drama i dialoghi brucianti e le vivide interpretazioni rendevano credibili tutte le tensioni e i ritorni alla pace, il team lavora di freschezza e leggerezza, valorizzando bene la naturale inclinazione italiana per la commedia. Se l'intensità di Parenthoodfotografava nitidamente la contemporaneità americana, Tutto può succedere pennella, senza idealizzarlo mai, l'affresco di una media borghesia italiana che sa tanto di normalità. Le sfumature favolistiche vengono diluite con attenzione nel realismo, in questa serie dal linguaggio popolare ma curato, e se diverse avventure incontrano il lieto fine, capita a volte che i limiti personali o le scelte fatte portino a un dolore irreversibile, alleggerito solo in parte da parole di conforto, dalla corsa sincera in aiuto, dalla battuta che indebolisce la solitudine e la sofferenza.
«Siam fatti così — dice Sara della sua famiglia — ci elettrizziamo per poco», mentre Carlo (Alessandro Tiberi), il più giovane dei quattro figli di Ettore ed Emma, sintetizza i suoi parenti con un ironico «son strani», quando li presenta a Feven (Esther Elisha), la ragazza che sei anni dopo una loro breve relazione si è rifatta viva presentando a Carlo il figlioletto Robel, che in poco tempo lo trasformerà da inguaribile immaturo a padre affettuoso e innamorato. Senza quelle barriere psicologiche che invece impediscono a sua sorella Giulia (Ana Caterina Morariu), determinato e tosto avvocato, di costruire una relazione profonda con la piccola Matilde, più legata invece al padre Luca (Fabio Ghidoni), anche lui avvocato ma poco ambizioso e anche per questo reinventatosi felicemente giardiniere.
È l'ennesima tessera di un puzzle che ricorda le potenzialità della famiglia mettendone in mostra le mille imperfezioni, che racconta come uniti il difficile diventi un po' più facile e si possa anche acchiappare la felicità, talvolta. «Empatia — spiega il piccolo Max — vuol dire entrare dentro. Come se io potessi diventare te e tu me». Ecco, i Ferraro, a modo loro, vivono la famiglia in questo modo: cercano la verità negli occhi dell'altro e se serve intervengono per il loro bene. E non è poco.
Fonte: L'Osservatore Romano